Installazioni e nuovi media

TIMOR PANICO___ Eros, crudeltà ed innocenza nella mostra “Mekanema” di Tamara Ferioli

Linee sottili come fili di ragno, scene silvestri, insetti e driadi senza volto. Tamara Ferioli mette in scena un mondo fluttuante di creature alate, piume alla deriva, semi dalle ali membranose. Segni curvilinei, come in una stampa di Beardsley. L’anelito ad abbandonare la gravità terrestre, a diventare leggeri e sfuggenti, è suggerito dal titolo della […]

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DANDIES E SBIRRI A BRACCETTO VERSO LA CATASTROFE ___ La mostra “The end of the 90s and the Impressionists” di Stefano Pasquini per FestivalFilosofia 2010 [sulla Fortuna]

A i voli troppo alti e repentini sogliono i precipizi esser vicini Torquato Tasso Il dandy è una creatura ibrida. La testa di ponte fra una modernità stremata e il trionfo della superficie del postmoderno. Alle persone, il dandy preferisce le cose. Le redingote in stile anglomania , i cappelli a cilindro di Harrington, i

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HORTUS CONCLUSUS ___ La mostra “I Giardini di Lilliput” di Laura Serri per FestivalFilosofia2010 [sulla Fortuna]

Se fino ad ora Laura Serri ha messo a confronto il suo soggetto d’elezione (animale nomade e selvatico) con il supporto (carte da parati pastellate, emblema della casa e della stanzialità), ora la sua ricerca si apre alla terza dimensione. L’artista plasma un mondo edenico, come fatto di marzapane, di vegetazione lussureggiante e priva di

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KID ATTITUDE ___ La vocazione a distruggere di Urs Fischer per il catalogo POST-MONUMENT

Urs Fischer ha una poetica multiforme, che può concretizzarsi in forme e stili quasi antitetici. Una forte componente di quest’immaginario ha a che fare con gli impulsi infantili. Gli stessi che spingono l’artista a creare giganteschi orsetti gialli da usare come arredo urbano, a infilare spade nella roccia, a costruire una casa di pane commestibile

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GLI ANARCHICI NON ARCHIVIANO ___ Politica e memoria nell’arte di Rossella Biscotti per il catalogo di POST MONUMENTUM

Il lavoro di Rossella Biscotti si incentra sulle direttrici della storia e della memoria. Cornici, telai vuoti, spazi disadorni, in cui i pochi elementi presenti catalizzano masse di significato. Le parole sono basilari nella sua poetica. Racconti brevi fatti di Pentothal e sogni, autoritratti in forma di cielo vuoto, instabilità ed interrelazione, la città delle

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VB XXX ___ Bellezza e morte nell’arte di Vanessa Beecroft per il catalogo di POST MONUMENTUM

Allieva di Giacinto di Pietrantonio a Brera, inizia a fare performances all’inizio degli anni Novanta. Nel corso del suo iter artistico, pur utilizzando altri media quali disegno, pittura e video, trova nelle arti performative lo strumento espressivo privilegiato.Beecroft usa come supporto comunicativo corpi femminili, vivi e muti, che oscillano fra il canone estetico inarrivabile delle

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MONDI CONGELATI E RAREFAZIONE ___ Le installazioni di porcellana di Liu Jianhua per il catalogo di POST-MONUMENTUM

È partito andandosene di casa a dodici anni, per andare a lavorare nelle fabbriche di porcellana di Jingdezhen. È arrivato ad esporre in tutto il mondo. Il suo lavoro artistico si muove fra dicotomie oppositive. Da una parte colori sgargianti, forme pop e una carica sessuale che ricorda Allen Jones, con i primi esperimenti e

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Tre per il tè delle cinque___ Monocromie bianche e materiali di recupero nelle opere di Kai Uwe Schulte Bunert, Sunghe Oh, Silvia Anselmi

Il rituale d’oltremanica si compie tradizionalmente in tre momenti diversi della giornata: il breakfast tea, accompagnato da uova e bacon, l’high tea, preludio alla cena, e infine la cena vera e propria, l’afternoon tea. Ovvero il tè delle cinque. Quest’usanza fu introdotta dalla Regina Vittoria nel 1938, il giorno della sua incoronazione. Dai compiti gesti

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NATURA/CULTURA E CORPOREITA’: Utopie naturali, politica e surrealismo per la mostra “Le donne vengono da Venere”

NATURA/CULTURA Una delle cifre stilistiche di Laura Serri è l’economia dei suoi elementi espressivi, per sottolineare il contrasto che si crea fra le componenti della sua opera. Da una parte tappezzerie pastellate, perimetri interni e protetti, nidi pieni di bambagia a fiorami color confetto. Di quest’universo comodo e stanziale fanno parte anche le sedie,  di

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HOMO LUDENS ___ Pop eretico e terrorismo semiotico nella mostra “L’Impero degli Oggetti” di Francesco De Molfetta e Matteo Negri

Molto utile, l’Heretic-Pop. Per spaccare l’aura a tutti gli intoccabili dell’arte, rivelare la ridicolaggine dei principi, sfregiare i nomi divini delle multinazionali. De Molfetta si allena con piccoli atti di terrorismo semiotico, ai danni di animali, uccelli, coppiette intente alla copula,e abitudini nazional-popolari. Un terrorismo gentile, magico, che arricchisce i suoi bersagli con qualcosa in

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NOSTRA SIGNORA DEI SOGNI __ Il sistema delle immagini, l’edonismo di massa e la natura illusoria del sogno nell’installazione “Dreams” di Alessio Bogani

Sul pianerottolo dello scalone di Palazzo Margherita compare improvvisamente un relitto. Un salotto buono, di gusto demodè. Certo, il tappeto è un po’ logoro, il centrino fatto a mano è ingiallito, le poltrone di velluto verde oliva non sono al massimo della forma. Ma sul tavolino c’è una ciotola piena di confetti di zucchero e

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UMOR VITREO___ La valenza simbolica dell’occhio e della vista nella mostra “L’Adesso dice: sono l’Allora” di Giacomo Deriu e Lara Mezzapelle

_ percezione _ chiave di volta della conoscenza _ sguardo _ strumento della comunicazione più sottile _ vista _ senso umano più sviluppato L’occhio può essere considerato l’emblema del fare arte.(_/truth/__/tresholds/__/mirror/__/beauty/__/precious/__/sex/__/desire/__/movement/__/untouchable_/)   Rispetto al corpo visibile, l’occhio è una porzione molto piccola, ma è anche la più difficile da piegare alla menzogna. È il limite

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IL MURO DEL REATO DI DADO E STEFY ___ Riflessioni sulle parentele fra l’arte calligrafica attraverso i secoli e la pratica del writing

 Nel Giappone c’è lo shodo, la via della scrittura. Considerata la forma più alta e raffinata di pittura, lo shodo è uno dei modi eccellenti di seguire il tao. Nel mondo arabo, due principali scuole: la cufica, spigolosa, statica e monumentale, e la corsiva naskh, fine ed arrotondata. Da questi due elementi basali sono scaturiti

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LA MEMORIA E IL SANGUE___ La mostra “Il Rosso e il Filo” di Chiara Valentini

 Chiara Valentini è un‘artista multimediale, che predilige materiali di natura radicalmente femminile. Lana grezza, la stessa con cui le donne del Neolitico hanno intessuto i primi orditi. Installazioni ambientali, per modificare lo spazio chiuso. Filo da ricamo con cui trapassare il supporto, per segnarlo anche dove non si vede. Come se la tela fosse un

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THE MAGICAL MYSTERY TOUR___ L’intervista lunghissima e meravigliosa di Cuoghi e Corsello

LA GRANDE OCA DAL PICCOLO CERVELLO Negli anni Novanta ero adolescente e, come tutti gli adolescenti, pensavo che il mondo fosse molto interessante e tutto da scoprire. Erano gli anni dei centri sociali, delle giacchette di peluche lilla, dei piercing, dei rave, dei Crazy Colors, dei cabò1 e delle maglie a righe. Durante le trasferte

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TELEPATHIE _ Il progetto di Davide Ingrami sugli idoli della televisione italiana

Per Davide Ingrami il progetto delle Telepathie si situa all’altezza di uno snodo creativo, a metà strada fra i percorsi figurativo-mimetici che hanno visto l’artista impegnato nel suo primo decennio di produttività, e un’arte più cerebrale, tagliente, politica, che sta recentemente inglobando nel suo codice espressivo. I protagonisti delle Telepathie sono gli idoli della televisione

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SOGGETTI MUTANTI__ La mostra “An.I.Me” di Silvia Anselmi e Milena Incerti Medici_

Se volessimo essere pignoli in materia teo/filologica, potremmo dichiarare che lo Spirito Santo della Trinità è un transgender. Insomma, non è nato maschio. Nell’originale biblico lo Spirito Santo è designato con la dicitura Ruah, e Ruah è di genere femminile. Ha lo stesso significato di psychè, soffio. Anima è un altro sinonimo, la sua radice

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IL BURATTINO, ALICE E IL MOSTRO CONIGLIO, LA FALENA ___ La mostra “Il cinema d’animazione in stop-motion” di Beatrice Pucci

Beatrice Pucci ha da poco concluso una personale alla D406 di Modena, assolutamente organica alle atmosfere fiabesche ed inquietanti che accomunano gli artisti presentati da questa galleria. La Pucci ha proposto infatti una rosa di tre cortometraggi realizzati con la tecnica stop-motion, assieme ai pupazzi tridimensionali utilizzati nei filmati. Le sue opere sono come fiabe

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