Subculture

STORIA E ICONOGRAFIA DELLA SECONDA GENERAZIONE DI DONNE TATUATE [Parte IV]

LE PRIME TATUATRICI Le prime due generazioni di donne tatuate sono state, come abbiamo visto, motivo di scandalo e riprovazione morale. In parte per motivi di decenza: l’uniforme succinta, come se ne vedevano solo nei bordelli, l’ostensione del proprio corpo, la capacità di sostenere gli sguardi maschili senza abbassare pudicamente gli occhi, le storie commerciali […]

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STORIA E ICONOGRAFIA DELLA SECONDA GENERAZIONE DI DONNE TATUATE [Parte III] _ Inizi del Novecento

Ispirata da un ventennio di tournée delle prime tattooed ladies, delle quali abbiamo parlato nella prima parte di quest’articolo, la seconda generazione fiorisce intorno all’inizio del Novecento. Negli anni Venti il mercato delle donne tatuate inizia a saturarsi. Molte vengono scritturate dai circhi ma lasciate nell’anonimato sugli apparati pubblicitari, perché ormai ce ne sono talmente

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STORIA E ICONOGRAFIA DELLE PRIME DONNE TATUATE [Parte II] _ Le Coppie Tatuate Di Fine Ottocento

 LO SCENARIO _ Il circo e i dime theatre Nomade, spettacolare, arcaico, il circo è sempre stato un mondo opposto al mondo. Giorno dopo giorno, dieci atti sfilano sotto il tendone nell’arena tonda, configurando una struttura temporale opposta a quella canonica, un tempo circolare, da cui il nome. Il circo è il luogo del mito,

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UNA DI NOI? STORIA E ICONOGRAFIA DELLE PRIME DONNE TATUATE [Parte I] _ Fine Ottocento

Ma che bella decade. Come possiamo definire l’estetica di questi nostri anni Dieci appena trascorsi? “Boh. Eclettica. E un tot necrofila.” “Neo-pagana?” “Sì, molto postmoderna. Con ondate di revivalismo dell’Ottocento e praticamente di ogni decennio del Novecento.” “Tendente all’estremo. Alla diffusione del mostruoso. Alla sua estetizzazione, normalizzazione e massificazione.” “Sì, sì, puoi essere obeso, maculato, tatuato,

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SLAVITUDINE SECONDA: Il Gopnik, la Tuta dell’Adidas, lo Squat e le Sette Cure per l’Hangover Slavo di Boris

Alla luce di quanto riportato nella prima parte di quest’articolo, risulta chiaro come lo stile di vita slavo non sia facilmente sostenibile. A furia di Alkohol, traumi cranici, cibo fritto e siti radioattivi adiacenti a casa tua, si possono creare delle degenerazioni. Ad esempio il gopnik. Il gopnik è l’esponente di una tipologia particolare di lumpenproletariat,

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SLAVITUDINE PRIMA _ LE RADICI: Il Devasto Slavo, i Bloki, la Babushka

Molti anni fa, piccolissimi, con addosso una giacchetta di peluche che chiamavamo Mish (Orsetto), lasciammo le terre dei boschi ed emigrammo. Go West, dicevano. Na Zachód, per essere precisi. La nostra istruzione si compì in scuole occidentali. Quando andavamo alle medie, ci capitava spesso di accapigliarci con i bambini leghisti, che ci insultavano per la nostra slavitudine. Era

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NOTHING ESSENTIAL HAPPENS IN THE ABSENCE OF NOISE ___ Praxis Records e Breakcore nel documentario di Sil Bia

Il silenzio esiste solo nei luoghi morti come le profondità dei deserti, il fondo degli abissi, lo spazio siderale. Nell’asepsi acustica delle stanze insonorizzate, oppure nella tomba. Negli anni Sessanta dicevano che il suono del silenzio è quello dell’incomunicabilità e dell’isolamento, che “cresce come un cancro”. In effetti nulla di essenziale accade in assenza di

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CREATURE SIMILI [parte II-B] ___ Codici vestimentari ed icone dei primi dark degli anni Ottanta

Dopo aver preso in considerazione la storiografia e la geografia della subcultura dark, i suoi vettori di movimento nel tempo e nello spazio nella prima parte di questo articolo, in questa seconda parte [divisa per comodità di lettura in due  pezzi] ci stiamo focalizzando sulla figura fisica del proto-goth, considerandola in due prospettive, interno ed

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CREATURE SIMILI [Parte II-A] ___Poetica dei primi dark degli anni Ottanta: le pubblicazioni autoprodotte

Se molti sono a conoscenza delle punkzine e sanno che sono esistite T.V.O.R, Punkaminazione o Sniffin’ Glue, lo scenario delle darkzine è invece perlopiù sconosciuto, ed anche per questo motivo molto interessante. Le darkzine evidenziano forse più di ogni altro fenomeno l’autonomia concettuale di interessi e polarizzazioni di gusto della nuova subcultura rispetto al punk.

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CREATURE SIMILI___ I primi dark nella Milano degli anni Ottanta [Parte I] : Storiografia e geografia

Durante la nostra prima giovinezza piuttosto solitaria, stramba, nomade e priva di affiliazioni, c’è stato un posto che, nel corso delle nostre esplorazioni psicogeografiche delle subculture, abbiamo frequentato e amato forse più di tutti gli altri. Per svariati motivi. La musica era molto bella. Tutto sembrava congelato nel tempo come in un set cinematografico abbandonato,

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DZIADY ___ La Festa dei Morti polacca, la subcultura dei mendicanti erranti della Polonia contadina e le creature soprannaturali slave

La Polonia, nonostante il cattolicesimo imperante, ha un’immane tradizione folklorica relativa a creature soprannaturali, demoni e ritornanti. Oltre a ciò, in Polonia c’è un antico apparato di credenze e rituali per celebrare la festa dei morti, un vero e proprio Halloween di area slava documentato fino al XIX Secolo e denominato Dziady. La festa dei

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DEREK RIDGERS’ LONDON YOUTH ’78-’87___Parte II: Locali, tendenze, New Romantics, personaggi e subculture a Londra fra il 1983 e il 1987

1983 _ THE WAG CLUB The Wag apre nell’ottobre dell’82 e costituisce la risposta a Strange da parte dell’imprenditore e stilista diplomato alla Saint Martins Chris Sullivan. Steve Strange, dopo aver creato il movimento New Romantic nelle serate all’avanguardia al Billy’s e al Blitz Club, aveva nel frattempo ripiegato nel mainstream codificato e danaroso con

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DEREK RIDGERS’ LONDON YOUTH 78-87___Parte I: Locali, tendenze, New Romantics, personaggi e subculture a Londra fra il 1978 e il 1982

Quando abbiamo sfogliato per la prima volta London Youth 78-87 in una libreria di Broadway Market, quello che ci ha colpito di più è stata la potenza iconica dei volti e dei vestiti, l’idea dei fasti trascorsi e il desiderio fortissimo di essere stati lì. Fra tutti i personaggi fotografati, abbiamo riconosciuto a malapena Boy

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PUNKABBESTIA!! ___ Il più marcio, tossico, teknuso e apocalittico elenco di tutte le cose che sono punkabbestia

Il cane. I rave. La ketamina. I piercing. La tazza di metallo per la colletta. Fare moneta. Dire: “Cioè, ma porkoddio”. Il pitbull che si chiama Busta, Spruzza o Ranza. Il furgone. Il sound-system. Il generatore. L’archeologia industriale. Il flyer fotocopiato. I Sound Conspiracy. L’hardtek. La Frenchcore. I dischi in vinile. La drum machine. La

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FEDELI ALLA LINEA___ Breve storia dei criminali russi e dell’iconografia dei loro tatuaggi

Il tatuaggio criminale russo costituisce un vero e proprio linguaggio. Un linguaggio complesso, contraddittorio, inesauribilmente simbolico. Non è possibile spiegarne la portata in un solo articolo. Quindi, quest’articolo non vuole essere null’altro che una semplice introduzione a questo multiforme universo, basata sulla lettura dei volumi di Russian Criminal Tattoo Encyclopaedia. I tatuaggi criminali russi hanno

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TVOR ___ COME FARE LA RIVOLUZIONE PER VIE DIAGONALI ___ Storia ed iconografia della fanzine “Teste Vuote Ossa Rotte”

 Siamo stanchi di essere ubriachi. Black Flag  Per realizzare TVOR noi utilizziamo solo il 10% delle nostre capacità mentali, già scarse. Stiv Rottame, Marco Maniglia  La rivoluzione è sempre tre quarti fantasia e per un quarto realtà. Michail Bakunin  TIVIORRE è un oggetto di culto, una caos-zine, ovvero una rivista autoprodotta  dai punk di Como

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TU QUOQUE PUNK?___ Dalle avanguardie all’ultima generazione punk di Modena [e dintorni]

“Tu quoque punk? “ è una frase che stava scritta nella mia cucina a Bologna, assieme ad altri contributi tipo “God is an American (povero e porco)” e ”Basta skifo intorno a me”. È una citazione della frase che Giulio Cesare disse al suo figlio adottivo Bruto, mentre questi lo pugnalava a morte durante l’attentato

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COUNT ZERO___ Personaggi, fondali, subculture e arte contemporanea nell’analisi di “Giù nel Cyberspazio” di William Gibson

COUNT ZERO, PERSONAGGI E FONDALI Count Zero, classe 1986, vincitore dei premi Nebula e Hugo, è il secondo capitolo della prima trilogia di William Gibson, quella dello Sprawl. In un futuro prossimo, lo Sprawl, il Conglomerato, è una megalopoli immane che corre sulla costa est degli Stati Uniti, da Boston ad Atlanta. La traduzione italiana

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