Il lavoro di Rossella Biscotti si incentra sulle direttrici della storia e della memoria. Cornici, telai vuoti, spazi disadorni, in cui i pochi elementi presenti catalizzano masse di significato. Le parole sono basilari nella sua poetica. Racconti brevi fatti di Pentothal e sogni, autoritratti in forma di cielo vuoto, instabilità ed interrelazione, la città delle linee continue, gli archivi, il tempo, gli incroci, il viaggio: questi sono i titoli – o la parafrasi dei titoli – dei suoi progetti. La politica è un altro leitmotiv: la camminata vertiginosa sul perimetro del campo nazista di Bolzano (2008), la prigione stipata di libri sovietici di economia, matematica e fisica di The Library, il monolite nero di Inaugurazione dell’Impero, senza dimenticare Le Teste in Oggetto (2009), icone politiche trasformate in una merce da stoccare per il trasporto e la diffusione. Il progetto per la Biennale è costituito da dei tavoli con caratteri mobili da stampa che vanno a comporre testi anarco-socialisti. “Pel bene dell’umanità dovrebbe essere distrutto ogni principio d’autorità, e con esso l’ordine dell’attuale famiglia e ogni proprietà individuale.”
Gli scritti politici si intrecciano a verbali di arresti di cavatori e scultori avvenuti a Carrara alla fine dell’Ottocento. Il fatto che i testi siano rovesciati rende difficile la decrittazione dei messaggi, come se il tempo intercorso fra la loro pubblicazione e la loro odierna lettura avesse ribaltato il loro contenuto. In queste opere si incontrano i punti nodali dell’immaginario della Biscotti: la politica e le parole, sospese fra concetto e segno, dimenticanza e facoltà di ricordare, passato ed attualità.Rossella Biscotti (Molfetta, 1978; vive e lavora a Rotterdam)
Pubblicato su POST-MONUMENT, il catalogo della XIV edizione della Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, a cura di Flavio Cavallucci, giugno 2010 Silvana Editoriale
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