THE OTHERS ___ Necrocultura, spettri ritornanti e angoscia di morte nelle opere di Nico Mingozzi


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O spettacolo di terrore, morte deforme e orrenda a vedersi!

John Milton


When you’re sad and when you’re lonely and you haven’t got a friend

just remember that death is not the end

Nick Cave and the Bad Seeds


Lo spettro poteva empatizzare totalmente, aveva detto. Lo spettro diceva che (…)  poteva spostarsi alla velocità dei quanta ed essere ovunque in ogni momento e sentire i pensieri degli uomini animati, ma non poteva influire su niente e nessuno che fosse solido, e non poteva parlare normalmente con nessuno. Uno spettro non ha la sua voce propria udibile e deve usare la voce interna mentale di qualcun altro se vuole cercare di comunicare qualcosa, ed è per questo che i pensieri e le intuizioni di uno spettro ti sembra che siano tuoi, che vengano da dentro la tua  testa, se uno spettro cerca di interfacciarsi con te. Lo spettro dice Per esempio pensa ai fenomeni come le intuizioni o le ispirazioni o le sensazioni, o quando qualcuno dice che ha sentito ”una vocina dentro” che gli ha detto di fare questo-quello.

David Foster Wallace, Infinite Jest


In the shadowplay acting out our death knowing no more

Joy Division


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Dalla tomba mi levo a ricercare/ il bene, che mi manca, dell’amore;/ il mio sposo perduto ad abbracciare, ed a suggere il sangue del suo cuore.

Goethe, La fidanzata di Corinto


Lo spettro si stava spingendo in su gli occhiali e diceva che Oltretutto ci voleva uno sforzo incredibile di disciplina e forza d’animo e pazienza per star fermo in un posto per un tempo abbastanza lungo perché un uomo animato possa vedere uno spettro e in qualche modo esserne influenzato, e c’erano pochi fantasmi che avevano qualcosa di importante su cui interfacciarsi e se la sentivano di stare immobili per tutto questo tempo, perché in genere preferivano sfrecciare in giro all’invisibile velocità dei quanta. (…) Dice che gli spettri in linea di massima esistono (…) in una dimensione heisemberghiana in cui il tempo scorre a una velocità totalmente diversa. Per esempio, continua, a uno spettro sembra che le azioni normali degli uomini animati e i loro movimenti avvengano alla stessa velocità della lancetta delle ore, e siano altrettanto interessanti da guardare.

David Foster Wallace, Infinite Jest


Il demonio è plurale (“Il mio nome è Legione” Luca 8.30). Quando un demone viene respinto, quando finalmente sono riuscito ad imporgli il silenzio (per caso o
attraverso la lotta), un altro lì vicino solleva la testa e inizia a parlare.

Roland Barthes, Frammenti di un discorso amoroso


Trick or Treat?

Siouxsie and the Banshees


Due novembre, festa dei morti.  La morte è un argomento tabù.  Un argomento proibito,  pauroso, cool solo in apparenza. La nostra necro-cultura, che mostra sanguinari squartamenti nei film splatter, genocidi lontani ed indifferenti sugli schermi televisivi, che eleva il canone estetico della grande mietitrice a must di bellezza ed i teschi ad icone commerciali – onnipresenti sulle più brutte magliette o nelle opere d’arte più costose e kitsch – è in realtà solo una superficie.Nico Mingozzi, n.46-Scorci violatiSotto si nasconde un’angoscia di morte assoluta, che nasce dalla  rimozione della morte stessa. Sia in termini di fuga, tramite incantesimi scientifici, iniezioni di botulino, interventi chirurgici, sia per l’interdizione a qualsiasi rapporto con quello che possiamo definire, con un’espressione grandiosamente arcaica, il mondo dei morti.  Non ci sono rapporti fra morti e vivi, se non nella sfera più privata e  personale. In quella pubblica, i funerali sono ridotti ad una formalità di consumo, con le ultime spese da pagare. Se nel Medioevo i cimiteri erano il cuore dei nuclei abitativi, e in età napoleonica si sono trasformati in luoghi periferici di meditazione e bellezza, ora, nella nostra epoca, le necropoli sono sempre più simili agli scomparti modulari dei grandi magazzini. Qualsiasi scambio simbolico con i morti è considerato superstizione o pura follia.


I morti sono il Grande Altro.

Il cinema, bacino di visualizzazione della coscienza collettiva, anche delle sue zone di rimozione, ha dedicato alla nostalgia dei morti un intero genere hollywoodiano, quello dell’after life. Il Sesto Senso, Mulholland Drive e tutta la trilogia dei morti lynchiana, The Gift, Beetlejuice, 21 Grammi, Amabili Resti, Una Pura Formalità, Sauna, Oltre la Vita, Donnie Darko, Linea Mortale, Allucinazione Perversa, After life. lydia beetlejuicy mulholland-drive-2001 21grammi donnie-darko-time-travel

The-Others-old-ladyThe Others è un film di questo genere, nemmeno troppo riuscito, ma notevole per la densità del titolo e per i riferimenti alle pratiche necroscopiche della fotografia delle origini. Nei primi anni della fotografia c’era infatti l’usanza di usare il nuovo medium come maschera funeraria, per imprimere a memoria dei posteri le ultime fattezze dei cari estinti, fotografandoli sul catafalco, oppure dopo essere stati messi in posa, legati a supporti per rimanere eretti, con gli occhi aperti, circondati dai membri vivi della loro famiglia.

post mortem 3.8 post mortem 3 post mortem post mortem2 post mortem4 post mortem5 post mortem6 post mortem7The Others, gli Altri, bianchi fantasmi con occhi di bottone, si affacciano a guardarci da dietro a un recinto, il confine posto fra il nostro mondo e il loro. Un confine invalicabile eppure molto, molto sottile.Nico Mingozzi, n.1-Scorci violati - 8,8x13,8Nico Mingozzi utilizza fotografie antiche come supporto per rappresentare il mondo dei morti. Opere violentissime, animate da un furore iconoclasta che lo porta a storpiare con modalità mostruose vecchie fotografie, di fine Ottocento o inizio Novecento, con una sistematica, scandalosa violazione dell’immagine di persone sconosciute. Visto il tempo intercorso dallo scatto, dal flash della lampada al magnesio, gli ignari supporti di queste opere, ovvero i soggetti delle fotografie, sono tutti sicuramente morti. I loro lineamenti vengono cancellati, come succede alle vittime della maledizione di The Ring. Gli occhi svuotati, in bianco o nero, impediscono il loro riconoscimento. Il terrore della perdita dell’individualità costituisce il cuore dell’interfaccia umana con la morte. Nico Mingozzi riesce a cogliere l’essenza della percezione della morte da parte dei vivi, ovvero la paura, creando un mondo parallelo pieno di orrore, figure demoniache e supplizianti.Nico Mingozzi, n.72-Scorci violati - 13,4x8,5Dive con teste a teschio di animale, reginette di bellezza con denti aguzzi, madri che divorano la testa delle proprie figlie come i dannati di Cocito, la zona più profonda dell’inferno dantesco.Nico Mingozzi, n.166-Scorci violati-13,8x8,8-2012 Nico Mingozzi, n.28-Scorci violati - 13,2x8,2-2011Mingozzi dedica un ritratto anche al Signore dei Morti della religione vudù, Baron Samedi, che è solito apparire con le sembianze di un uomo vestito con frac e cilindro, ovatta nelle narici come i defunti pronti per la sepoltura secondo l’usanza haitiana, oppure con il teschio scoperto. Il Padrone dei Cimiteri ama il rum grezzo con ventuno peperoncini piccanti in infusione, il tabacco forte e il sesso.Nico Mingozzi, n.5-Scorci violati - 14x8,8-2010
Nelle epoche passate, in cui c’erano scambi frequenti fra i due mondi – se non altro a livello simbolico – molto è stato detto sulle abitudini sessuali dei morti. Vampiri e ritornanti erano mossi dalla pulsione della carne, in tutte le sue accezioni. In alcune tumulazioni preistoriche, sono stati rinvenuti corpi con grossi pioli conficcati nella zona del bacino, piedi tagliati, spine dorsali spezzate, come a tenere il morto immobilizzato, ed impedire un suo ritorno. Mingozzi mostra le sue larve, mezze nascoste da sipari scenici, intente ad incontri sessuali assieme a demoni con falli eretti.Nico Mingozzi, n.189-Scorci violati-13,3x8,4-2012

Una buona metà della speculazione umana sul destino post-mortem presuppone una dimensione parallela, una sorta di riflesso raddoppiato del mondo dei vivi.  Per tanto nell’Aldilà dovrebbero venire espletati tutti i rituali e le funzioni umane. Nico Mingozzi allestisce terrificanti prime comunioni e matrimoni in stile El Dìa de los Muertos, con spose cadavere trafitte da dardi o incoronate di teste di cervo.

Nico Mingozzi, n.26-Scorci violati - 13,7x8,8Nico Mingozzi, n.68-Scorci violati - 13,8x8,6Nico Mingozzi, n.81-Scorci violati - 13,8x8,8-2011Nico Mingozzi, n.90-Scorci violati - 13,4x9E dopo il matrimonio, viene la famiglia. Mamme teschio con le teste dei figli che galleggiano come i palloncini di IT. Lattanti che ricordano l’urlo di Munch, fratellini in assoluta simbiosi mentale, bambini neri, padri mostri-conigli e madri come i medici della peste.

Nico Mingozzi, n.42-Scorci violati - 13,1x8,4Nico Mingozzi,n.52-Scorci violatiNico Mingozzi, n.71-Scorci violati - 13,8x9-2011n.49-Scorci violatiFra gli animali ricorrenti delle opere di Mingozzi ci sono gli uccelli, che secondo gli antichi sistemi religiosi sono degli psicopompi, delle creature guida nel tragitto fra il reame dei vivi e l’Aldilà.Nico Mingozzi, n.145-Scorci violati-48x43-2012La lepre, per le sue abitudini notturne, è presente nel corteo simbolico di Ecate, divinità ctonia della luna, ma anche in quello di Freya, la dea norrena del sesso che raccoglie i morti in battaglia, ed Eostre, che spesso si manifesta con una testa di lepre. La scrofa è connessa con il culto dei morti perché si nutre di carogne. Il cervo, che compare al fianco di divinità erinniche e notturne come Diana, rappresenta i cicli di morte e rinascita, per la perdita e ricrescita periodica dei palchi di corna. Per i primi indoeuropei, anche il cervo era un animale psicopompo, tanto che le sue corna venivano spesso inserite dentro le sepolture.Nico Mingozzi, Nico Mingozzi, n.192-Scorci violati-13,5x8-2012 n.55-Scorci violati Nico Mingozzi, n.120-Scorci violati - 22,5x19-2011 Nico Mingozzi, N.171-Scorci violati-14x9-2012I morti di Nico Mingozzi, specialmente nei polittici, cercano di raccontarci delle storie, come per mettere in scena il momento della propria dipartita. Un’impiccagione avvenuta con il piccolo aiuto di una madre terribile. Nico Mingozzi, n.97-Scorci violati -2fotoMariti che facevano perdere la testa alle proprie mogli. Madri e bambini morti di parto.

Nico Mingozzi, n.170-Scorci violati-13,5x8,5-2012Più l’uomo risulta separato dal suo gruppo, più l’angoscia di morte cresce. La fotografia è uno dei massimi risultati del positivismo individualista. Non è un caso se Nico Mingozzi utilizza proprio i medium fotografico per rappresentare i suoi agghiaccianti spettri.


Testo critico e curatela per la mostra “The Others” di Nico Mingozzi, inaugurazione 2 novembre 2012 presso Cayce’s Lab. Pubblicato sulla fanzine cartacea autoprodotta Unknown Pleasures numero zero.


Unknown Pleasures, The Others, grafiche Colette BaraldiFanzine Unknown Pleasures, The Others, grafiche Francesca de Paolis, 1Fanzine Unknown Pleasures, The Others, grafiche Francesca de Paolis, 2Fanzine Unknown Pleasures, The Others, grafiche Francesca de Paolis, 3


 

 

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