STARDUST _ STELLE, SANTI E COSE PREZIOSE ___ La collettiva di Cayce’s Lab su santità e divismo


Con le opere di Glenda Bonezzi, Davide Ingrami, Colette Baraldi, Luigi Massari, Mauro Barbieri, Claudia Ferrari, Federica Poletti,  Emanuele Puzziello, Arnaldo Vignali.


Davide Ingrami, DollyParton


Nunc et in hora mortis nostrae. Amen. La recita quotidiana del Rosario era finita.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo


Fame, puts you there where things are hollow
Fame, it’s not your brain, it’s just the flame
That burns your change to keep you insane

David Bowie, Fame


E come certe deità dei pantheon antichi si trasformano in eroi apportatori di salvezza, così i divi si umanizzano e fanno da mediatori fra il mondo fantastico dei sogni e la vita quotidiana.

Edgar Morin, Le Star


I travelled far and wide throguh many different times,
What did you see there?
I saw the saints with their toys,
What did you see there?
I saw all knowledge destroyed.

Joy Division, Wilderness


 Ho smesso di credere a Babbo Natale quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l’autografo.

Shirley Temple


Io lavoro, sì, e con impegno. Ma l’Arte è lunga e il Tempo vola

Charles Baudelaire


Tutto muta forma, anche i significati delle parole. Ora come ora, “santo” è una parola che suona in modo  un po’ stantio. Ma nel suo significato originale il santo era un individuo eccezionale,  che viveva su un piano di realtà ulteriore, ultra-umano. Antonio d’Enrico (Tanzio da Varallo), Saint Sebastian, c. 1620Nulla poteva piegare la volontà del santo, né le privazioni, né le torture. Il santo era più intelligente, più forte, più evoluto, aveva la facoltà di guarire, di intendere le voci degli animali, di capire la vera struttura del mondo. crivelli sant'andreaIl suo scopo era la conoscenza di Dio, ovvero, da un punto di vista antropologico, l’esperienza della TOTALITA’. Desiderare, credere in esso e continuare a ricreare questo tipo di archetipo è qualcosa di profondamente connesso alla natura umana. Nella società contemporanea la fama ha sostituito la santità. Il sociologo Egdar Morin ha dimostrato come il divismo funzioni in maniera in tutto e per tutto analoga ad una forma di culto. Lady GagaI fan sono i fedeli, le lettere di ammirazione sono le preghiere, gli autografi reliquie, i concerti sono rituali di massa. Il divo incarna i più alti gli ideali del suo tempo, proprio come il santo.Madonna

Molti degli artisti di STARDUST interpretano la santità in chiave strettamente contemporanea, presentando immagini di personaggi famosi in diverse  epoche e contesti. Mauro Barbieri rappresenta personaggi iconici della storia della letteratura, i due maudits ottocenteschi Edgar Allan Poe e Charles Baudelaire, il maestro della deframmentazione psiconautica William Burroughs, e il padre del cyberpunk William Gibson, che ha inventato Cayce Pollard, il personaggio eponimo di Cayce’s Lab. Barbieri rimarca la natura letteraria della loro fama, scrivendo il nome sotto la loro effige con un carattere di scrittura coevo al periodo storico in cui hanno operato, l’American Type Writer per Burroughs, il Caslon ottocentesco per Edgar Allan Poe, il decadente Edwardian per Baudelaire, e il Compacta per Gibson, lo stesso font di Frigidaire, che usciva proprio negli anni in cui Gibson esplodeva con i racconti de La Notte che Bruciammo Chrome e Neuromante. frigidaireAlle icone letterarie di Mauro Barbieri abbiamo dedicato questo articolo

Davide Ingrami passa in rassegna vecchie glorie della Babilonia hollywoodiana e una serie di icone gay, nell’opera Melanconia della Vecchia Checca Nostalgica, un polittico dai colori super-kitsch, rosa Big-Babol a contrasto con verde-acqua da borotalco. Colori artificiali, neo-manieristi, perché la malinconia va annegata dentro scatole di cioccolatini in stile Pierre & Gilles, guardando vecchi film hollywoodiani e addentando torte glassate di coloranti chimici. Per leggere le storie di tutte le icone gay di Davide Ingrami andate qui.

Arnaldo Vignali sottrae ogni spettro di colori, focalizzandosi sui periodi  proto-punk, post-punk e No Wave.Le sue effigi di Ian Curtis, Lydia Lunch e Iggy Pop, con bianchi e neri sgranati, sono da percepirsi in maniera discontinua, andando da focalizzazioni localizzate a colate di colore come vandalismo veloce. Lo stesso dualismo fra materia grezza e raffinatezza si ritrova nel supporto, con l’intonaco graffiato dei fondali urbani – nei quali la mitologia del punk viene ambientata – coperto da uno strato lucido e levigato simile al latex. Trovate l’approfondimento sulle icone delle periferie del punk in questo articolo.

Colette Baraldi porta un ritratto del più emblematico intellettuale del Novecento italiano, che ha pagato con la vita il suo sapere e la sua volontà di rivelare i nomi dei mandanti delle stragi di stato.  Pasolini per primo ha teorizzato il fascismo profondo della compulsione edonista a godere e ad essere per forza felici, e il lato oscuro della parola “libertà”, decenni prima che questa parola diventasse il nome di un partito. La sua morte violentissima ha dimostrato che nella nostra società la conoscenza e la diffusione della verità sono disvalori talmente destabilizzanti da dover essere puniti con la pena capitale. Colette Baraldi, Amore in Lenin in grado rossoAssieme a Pasolini, due teste di Lenin. Dopo l’attentato da parte dell’anarchica Dora Kaplan, Lenin è stato il primo dittatore la cui immagine ha subito un processo di sacralizzazione. Lenin PropagandaMussolini ha applicato il principio della ripetizione ossessiva della propria immagine su ogni tipo di supporto, dai muri alle prime piastrelle prodotte nel comprensorio ceramico sassolese. MussoliniRomaSedeMovimentoHitler ha istituito un Ministero per la Propaganda che in modo aberrante fungeva da ufficio marketing, utilizzando tutti i mass-media disponibili negli anni Trenta, ed organizzando raduni oceanici di massa.propaganda hitler Stalin ha chiuso il cerchio,  imponendo la propria effige in sostituzione al culto delle icone, divenuto fuorilegge nell’URSS atea. Graphics-soviet-propaganda-StalinLe rock star del dopoguerra non hanno inventato niente. Le modalità erano tutte pronte e servite.bowieJim_Morrison_1968


santa margherita, 1450 ca, artista sconosciutoI rimanenti artisti di STARDUST focalizzano la loro attenzione sull’iconologia religiosa classica, sperimentando con la tradizione figurativa occidentale, da sempre legata alla sfera del sacro.The Martyrdom of Saint Barbara, hans fries

Glenda Bonezzi reinterpreta con il suo stile lowbrow le prime sante della tradizione cristiana, quelle della prima generazione, martirizzate in maniera violenta, vissute e morte per la loro causa. La santità dei primi periodi del cristianesimo è ideologica, politica, profondamente carnale, si connette al corpo e al suo strazio. Santa Barbara era turca, di famiglia ricca, morbosamente amata dal padre Dioscuro. Quando Dioscuro intuì che si era convertita segretamente alla religione cristiana la denunciò. Le autorità decretarono che Barbara dovesse essere decapitata  proprio dalla mano di  Dioscuro. Saint BarbaraPrima della morte, fu flagellata e le furono strappate le mammelle. L’agiografia racconta che le fruste usate per  martirizzarla si trasformarono in piume di pavone e che il padre, dopo averla giustiziata, venne incenerito da un fulmine. Proprio il fulmine è diventato uno degli attributi della santa, che protegge gli artiglieri e tutti coloro che usano le armi da fuoco nell’esercizio del loro mestiere. Anonimo, Martirio di Sant’AgataBonezzi la reinterpreta in chiave tarantiniana, fucile fra le mani, con i paludamenti del personaggio di Elle Driver di Kill Bill, famosa per aver subito le angherie del suo padre spirituale Pei Mei e per essere stata la causa, questa volta diretta, della sua morte. Santa Lucia, vissuta sempre alla fine del III secolo d.c., come molti proto-martiri cristiani, ebbe il suo momento di vera e propria fama, durante il suo processo, in cui, con le sue doti retoriche mise in difficoltà l’Arconte Pascasio. santa luciaSanta Maria Maddalena è la forse la più famosa del trittico.Glenda Bonezzi, Scapolari, Santa Lucia e Santa Maria Maddalena
Vestita di viola, con il teschio in grembo come emblema di espiazione dei suoi peccati carnali, Maria Maddalena acquista una luce inedita attraverso la tradizione apocrifa, che la rappresenta come compagna amatissima di Gesù, di cui gli altri apostoli erano gelosi, al posto d’onore sotto la croce al fianco della madre e del discepolo prediletto. TINTORETTO_-_Magdalena_penitente_(Musei_Capitolini,_Roma,_1598-1602)Glenda Bonezzi inserisce le sue bambole aureolate dentro a medaglioni gioiello, da portare sul cuore come gli antichi scapolari.

Fra i feticci della santità, Emanuele Puzziello sceglie di rappresentare i più sdoganati,  la croce e il rosario. Quelli che spesso soffrono, proprio a causa della loro diffusione, di un approccio di lettura superficiale. A livello puramente simbolico, la croce funziona come la stella di David, rappresenta l’ideale religioso dell’unione di ciò che sta in alto con ciò che sta in basso, la riconciliazione fra gli opposti e il superamento di tutti i dualismi. A livello referenziale, la croce è invece uno dei più atroci strumenti di supplizio, diffusa in Babilonia e area semitica, amata dai signori della guerra spartani, e perfezionata dal sanguinario genio militare romano. human painI romani, maestri del razionalismo applicato alla morte, consideravano proprio la croce lo strumento peggiore per morire, e la riservavano solo a chi attentava alle basi della civiltà romana, agli schiavi ribelli, che mettevano in discussione il fondamento economico della schiavitù, e i guerriglieri delle popolazioni sconfitte, che non accettavano di sottomettersi all’imperialismo romano. Proprio in Giudea, ai tempi della ribellione degli Zeloti coevi – a quanto pare – di Cristo, e soprattutto durante il regno di Tito, i romani si sono sbizzarriti a sperimentare nuove posture e a cercare di stabilire nuovi record giornalieri per numero di esecuzioni, arrivando a crocifiggere cinquecento persone al giorno. nitschL’agonia sulla croce poteva protrarsi per molti giorni, era provocata da uno stiramento estremo di muscoli e legamenti,  che deformava i corpi e provocava urla disperate. Mathis_Gothart_GrünewaldLa morte sopraggiungeva per emopericardio, ovvero rottura del cuore, per crampi tetanici e collasso circolatorio, o per perforazione dei polmoni da parte delle costole divelte. Dieric Bouts, Christ Crowned with Thorns (Detail), 1470Questo è la realtà attorno a cui è sorto il simbolo di una delle più seguite religioni della terra, catalizzatore di preghiere e adorazione, che Puzziello rappresenta stretto in una mano spasmodica.Emanuele Puzziello, Crux Cordis, olio su tela, 10x15, 2012Il rosario, rappresentato con la stessa fosca intensità, è uno strumento utilizzato fin dal Basso Medioevo per preghiere litaniche che ruotano intorno ai misteri della gioia, del dolore, della gloria, e della luce. La ripetizione di litanie sempre identiche è una metodologia mistica di trance, e i rosari sono diffusi presso tutte le religioni, con diversi nomi, dal mala indiano, al juzu buddhista, al tabish islamico.Otium, olio su tela, 18x24, 2012
Anche Claudia Ferrari rivolge la sua attenzione verso degli oggetti materiali specifici della religione. Gli ex-voto attestano la credenza di tipo quasi magico rituale nei poteri trasformativi della fede, nelle formule codificate della preghiera. La filigrana d’argento, come la creta o la cera, sono materiali tradizionalmente impiegati nella modellazione di questi feticci, perché sono duttili e malleabili come la carne dei corpi. Se l’iconografia degli ex voto ha trasmesso maggiormente la tradizione del sacro cuore, in realtà presso gli altari miracolosi c’è una profusione di molte altre parti del corpo, dalle membra, al busto, agli occhi, fino ai genitali, a seconda della parte interessata dall’intervento magico-rituale richiesto. Claudia Ferrari rappresenta cuori dorati e gonfi, del colore dei metalli preziosi o dei  lapislazzuli, beneauguranti per qualunque grazia.Claudia Ferrari, Ex VotoFederica Poletti trova i suoi modelli figurativi nella statuaria cimiteriale, e quelli teorici nell’idea della corporeità come matrice prima della santità. Per conseguire la santità, i primi cristiani dovevano passare attraverso lo smembramento del corpo, la sua distruzione rituale attraverso il martirio. Niklaus Manuel Deutsch il martirio dei 10milaI santi delle generazioni posteriori dovevano comunque avere un corpo eccessivo, nella pratiche ascetiche della privazione dei propulsori vitali del cibo, del sonno, del sesso, o nelle pratiche estreme della flagellazione e del cilicio. Ken Russell, I diavoli, Devils-of-LoudunInfine, dopo la Controriforma, la santità si conseguiva in seguito all’abbandono del corpo tramite l’estasi. Durante il martirio il corpo viene smontato come una macchina. Nell’installazione di Federica Poletti figurano i gigli, simbolo – oltre che di purezza – della passione di Cristo sulla croce.

I santi di Poletti hanno occhi bendati come dei condannati alla pena capitale, e sui loro corpi riversi vengono tracciati appunti scientifici, la linea dei teschi, le gabbie  toraciche come viste ai raggi X.  Perché il demone della curiosità moderna impone di aprire, per vedere che cosa c’è dentro.

Luigi Massari crea uno strano ibrido innestando il Cristo crocefisso sopra ad un corpo equestre. Un primo livello di lettura può rimandare al sincretismo di  religioni e culture. Ma potrebbe alludere anche all’impurità che la civiltà classica greca attribuiva a tutte le creature ibride, come i centauri. gustave doreQuindi la natura della nostra civiltà, che ha radici culturali sia pagane che cristiane, sarebbe impura. Ma non tanto per il disvalore di tradizione greca dell’ibridismo, quanto per la violenza. È la violenza la prima fonte di impurità. Il cavallo è stato, fin dalla sua domesticazione durante l’Età del Bronzo, una macchina da guerra, usata solo dalle caste guerriere. Cristo a penzoloni sopra il cavallo sembra rivolgere le spalle a ciò verso cui la macchina da guerra lo sta portando, la serie infinita di guerre contro i pagani, i Catari, gli Albigesi, le crociate, le guerre di religione francesi, la Santissima Inquisizione, e tutti gli spargimenti di sangue, le torture e le esecuzioni capitali che avverranno sotto il suo vessillo.


I francesi dicevano che tutto il potere della casta sacerdotale si fonda sulla morte, sul controllo della morte. E spesso la santità, e la sua rappresentazione, altro non sono state che strumenti nelle mani del potere.mary-magdalene-skull-reliquary, St. Maximin in France

Il titolo della mostra, STARDUST, riprende l’idea della polvere di stelle del divismo e della fama, dell’aureola dei santi, dei glitter argentati a simulare la brina su tutti i presepi e gli alberi di natale. Stardust era anche il nome di un personaggio emblematico, creato dalla rockstar che forse più di tutti gli altri ha capito i meccanismi dell’ingranaggio, l’ha usato senza venirne sommerso, ma anzi riuscendo a criptarlo e manipolarlo ai fini di maggiore gloria. Chiaramente stiamo parlando di David Bowie e del suo Ziggy Stardust. Anche Ziggy fa la fine di Cristo. Il cerchio della mitopoiesi occidentale si chiude.

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Testo critico e curatela per la mostra STARDUST: Stelle, Santi e Cose Preziose, inaugurazione 2 dicembre 2012 presso Cayce’s Lab, pubblicato sulla fanzine cartacea autoprodotta Unknown Pleasures, numero zero.


Fanzine Unknown Pleasures, Stardust, manifesto, grafiche Mauro Barbieri Fanzine Unknown Pleasures, Stardust, grafiche Francesca de Paolis, 1Fanzine Unknown Pleasures, Stardust, grafiche Francesca de Paolis, 2 Fanzine Unknown Pleasures, Stardust, grafiche Francesca de Paolis, 3

Fanzine Unknown Pleasures, Stardust, grafiche Francesca de Paolis, 4 Fanzine Unknown Pleasures, Stardust, grafiche Francesca de Paolis, 5Fanzine Unknown Pleasures, Stardust, grafiche Francesca de Paolis, x


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