MUTAMENTI _ Dialettica luce/buio nell’installazione luminosa di Kim NanHee


kim nanhee 1Kim NanHee  è sud-coreana, originaria di Seul, fa la docente di Design per l’Industria presso l’Università Hong Ik. Ha esposto nel passato a Tokio e alle Hawaii, ed ora propone a Sassuolo un’installazione dedicata alla luna. Da sempre interessata ai fenomeni naturali e a un’interazione profonda dell’uomo col mondo, la NanHee si concentra sul corpo celeste che regola i bioritmi femminili e i flussi delle maree. Come supporto l’artista sceglie la ceramica artistica, fortemente legata alla tradizione coreana, realizzando una serie di porcellane. Delle campanelle in sospensione finissime, color latte, quasi trasparenti, emergono dal buio creando una debole luminescenza, come in una notte di luna. La dialettica luce/buio rimanda alla complementarietà degli opposti di yin e yang della filosofia taoista. Kim NanHee rielabora l’usanza folclorica coreana di pregare nelle notti di plenilunio per il compimento dei propri desideri, sfregando le mani davanti a una ciotola tonda colma d’acqua, che allude al disco lunare e al ventre materno, ricettacolo di calore, protezione e nutrimento.

Kim Nan HeeLe campanelle dell’installazione ricordano infatti ciotole rovesciate. L’astro notturno viene visto anche come scudo e mediazione  rispetto alla luce abbagliante e diretta del sole, che può bruciare, abbagliare, portare alla cecità. Nell’opera di Kim NanHee la luna diviene quindi l’emblema del mutamento, della circolarità del tempo, della speranza e del desiderio. E di una sapienza di matrice femminile, che nutre ed arricchisce.

kim nanhee2È un’istallazione squisitamente contemporanea quella che Kim NanHee propone ai Magazzini Criminali, fatta di luce, minimalismo espressivo, configurazioni morbide ed appartenenti ad un’estetica soft. L’artista coreana crea una serie di porcellane lattescenti, dalle forme raccolte, tonde, femminili, che richiamano il nido, il ventre, le mani tenute a coppa per dissetarsi, le concavità uterine. Alcune sono coniche, altre a cupola, tutte studiate per raccogliere e diffondere la luce. Vengono sospese ad altezze diverse, ed illuminate da dentro, delineando una flotta di piccole navicelle spaziali in volo attraverso lo spazio, oppure uno sciame di lucciole lunari. La superficie di queste porcellane luminose è incisa a crudo, in vari motivi decorativi.

kim nanhee 3Alcuni sono semplici, linee sottilissime concentriche come i cerchi sull’acqua o gli anelli del tronco degli alberi. Altri sono figurativi, ed attingono dalla tradizione dell’Estremo Oriente, dispiegando un apparato iconico di farfalle, carpe, dolci paesaggi collinosi, ventagli, uccelli, pagode. Se in Occidente il melograno rappresenta la morte e la rinascita, in Oriente è associato all’idea di fertilità, per la profusione di semi al suo interno. Stesso discorso per i pesci, che depongono innumerevoli uova. Il ventaglio, legato all’elemento dell’aria e alla seduzione femminile, è un elemento ricorrente nelle nature morte cinesi. In un’altra porcellana vediamo dei rotoli di carta, pennelli, occhiali, dispositivi di visione e creazione artistica.  La simbologia lunare, allusa dalla luminescenza tenue, richiama una concezione del tempo ciclica, femminile, legata all’idea del cambiamento e della rinascita. Collateralmente, un’altra serie di porcellane opache cotte a una temperatura minore, sbocciano dal muro su supporti metallici neri e sinuosi. La loro forma è uguale a quella delle navicelle in sospensione, solo che si presentano rovesciate come dei fiori a calice.

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Pubblicato  il 4 e il 20 ottobre 2008 su L’informazione  Download pdf4 ottobre download pdf 20 ottobre


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