DE RERUM NATURA _ La mostra “Lebensraum” di Andrea Palamà, Luigi Massari, Emanuele Puzziello e Patrizia Emma Scialpi per FestivalFilosofia 2011 [sulla Natura]



In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore,

produce molto frutto.

Gesù


«È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l’opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l’indirizzo ariano-nordico. »

La difesa della razza, direttore Telesio Interlandi, numero 1, 5 agosto 1938


La morte è un destino migliore e più mite della tirannia.

Eschilo


«Senza consederazione per le tradizioni e i pregiudizi, il nostro popolo deve trovare il coraggio di unire il proprio popolo e la sua forza. Senza considerazione per le tradizioni e i pregiudizi, il nostro popolo deve trovare il coraggio di unire il proprio popolo e la sua forza per avanzare lungo la strada che porterà il nostro popolo dall’attuale ristretto spazio vitale verso il possesso di nuove terre e orizzonti, e così lo porterà a liberarsi dal pericolo di scomparire dal mondo o di servire gli altri come una nazione schiava »

Adolf Hitler, Mein Kampf


«Al di là dei limiti imposti dalle leggi, dai costumi e dalle opinioni borghesi, forse necessari, oggi per le donne e le ragazze di puro sangue tedesco diventerà una nobile missione il chiedere ai soldati in partenza per il fronte, siano esse sposate o no, di renderle madri, poiché i soldati potrebbero non tornare a rivedere il cielo del [loro] paese.»

Heinrich Himmler


Siamo state marchiate alla mano sinistra e al capo…ci dissero “voi metterete al mondo due o tre tedeschi di razza, poi sparirete”…Ci facevano anche continuamente delle iniezioni…penso…che fossero di ormoni per farci raggiungere celermente la pubertà. Di tanto in tanto le SS…ci facevano passare un nuovo esame razziale sempre più severo. Le bambine che venivano scartate non le rivedevano più.

Anonima polacca rapita per il progetto Lebensborn


Anche se non hanno voce, i morti vivono. Non esiste la morte di un individuo. La morte è una cosa universale. Anche dopo morti dobbiamo sempre rimanere desti, dobbiamo giorno per giorno prendere le nostre decisioni.

Shohei Ooka


La nostra morte non è una fine se possiamo vivere nei nostri figli e nella giovane generazione. Perché essi sono noi: i nostri corpi non sono che le foglie appassite sull’albero della vita.

Albert Einstein


Lebensraum, spazio vitale. Il termine viene coniato da Friedrich Ratzel, a fine Ottocento, nell’ambito della geografia antropica. Periodo ambiguo, il Diciannovesimo Secolo. Sdoganato come fase di affermazione della scienza sull’oscurantismo religioso. In realtà culla di tutte quelle ideologie razziste e sessiste che fra gli anni Venti e gli anni Quaranta sfileranno a passo dell’oca in una devastante marcia trionfale, attraverso tutto il mondo. Gli scienziati ottocenteschi interpretano la natura e i suoi meccanismi spesso grazie al mecenatismo dei grandi industriali. Fanno ricerca, per conciliare il sonno tranquillo dei loro mecenati, e sostengono che la prevaricazione del più forte sul più debole sia una legge di natura. Lo spazio vitale è un concetto dell’etologia, sulla creazione del proprio habitat con le unghie e coi denti. Quest’idea passa dalla biogeografia alla geopolitica, viene estremizzata e diventa Lebensraum, quello che il Reich nazista deve crearsi a scapito delle nazioni confinanti.  Il concetto di razza è il nucleo portante dell’ideologia del Terzo Reich. Il nazismo è stato definito come un grande esperimento di zootecnia, per selezionare una razza in base a determinati criteri di eugenetica. Secondo Hitler, le razze deboli non avevano diritto di esistere, mentre quelle forti avevano bisogno di uno spazio vitale.

Per rendere i tedeschi una Herrenvolk (razza dominante) che sapesse crearsi il proprio Lebensraum (spazio vitale), il Fuhrer ricorse a due sistemi. Da una parte l’Aktion T4, ovvero la soppressione dei disabili e dei malati mentali, che furono i primi a finire nei forni crematori. EuthanasiePropaganda, 60mila marchi è quanto questa persona affetta da difetti ereditari costa alla comunità durante la sua vita. sono anche soldi tuoiE poi Lebensborn, sorgente vitale, la prima joy division. Un’istituzione dove giovani tedesche rispondenti a determinate caratteristiche fenotipiche dovevano accoppiarsi con soldati di razza ariana, dotati di pedigree puro fino dall’anno 1650, per dare alla luce dei figli che sarebbero stati allevati senza genitori, in istituti nazisti. Nella Lebensborn confluiranno anche rapimenti di massa di bambini “ariani” delle zone occupate.

ANDREA PALAMA'_rito del passaggioUnderdog Studio mostra come ogni spazio vitale sia effimero, e come ogni ciclo si chiuda con la morte. Il collettivo porta a termine il progetto Lebensraum, iniziato ai Magazzini Criminali in chiave politica, e rivisistato per il  Festival della Filosofia nella sua più profonda accezione biologica. I corpi umani cambiano di stato e di status, ponendo le basi della catena alimentare di cui si sentono al vertice. Non c’è potere che tenga, tutte le scale gerarchiche vengono scompaginate.

1._LUIGI_MASSARI_i_must_borrow_every_changing_shapeVegetale è considerato il contrario di animale, eppure le trachee e i condotti venosi sembrano reticoli di rizomi, incuneati nell’albero del corpo.

PATRIZIA_EMMA_SCIALPI_innesti_imperfetti

Animale è considerato contrario di umano, ma nel rito di passaggio emergono i limiti dell’umano e la necessità di qualcos’altro che lo integri.

Genti uscite dalla palude, enormi animali guida che vegliano bambini addormentati.

ANDREA_PALAMA'_occhi_rapidiPer il Festival della Filosofia, Underdog Studio realizza installazioni di materiali eterogenei, fitte, competitive, fitomorfe, affollate sulle pareti. In sviluppo verticale, come un rampicante.

Andrea Palamà, Luigi Massari, Patrizia Emma Scialpi, Emanuele Puzziello. Un artista per ogni parete, e ogni parete che compete con le altre, creando sbarramenti sui confini delle pareti e vuoto nel mezzo.

2._LUIGI_MASSARI_i_must_borrow_every_changing_shapeUnderdog Studio lavora sul concetto di metamorfosi. Ombre umane con teste animali ed ali, a due a due, per accoppiamento o per filiazione. Come dimostrazione delle meccaniche di non estinzione del ciclo.

LUIGI MASSARI


Testo critico scritto per la mostra LEBENSRAUM, in occasione di Festival Della Filosofia 2011, 16 settembre, presso Underdogstudio, Modena.


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