KOKORO ET JOUJOU ___ Gli anni Ottanta nei personaggi di Federico Mariani


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Kokoro e JouJou sono colorati, divertenti, iperattivi, e sembrano discesi dal packaging di un giocattolo made in China. Jou-Jou potrebbe essere una parente di Hello Kitty, ha un’età indefinita intorno all’anno e mezzo/due anni, codini viola, sorriso perenne in cui campeggia un dentino da latte, ed è una tremenda. Kokoro invece è più grande, più serio, ha una causa per cui lottare, un lavoro da svolgere, è un ragazzo androide che si trasforma in un robot rosso fiammante, per difendere la Terra, assieme ai suoi amici Kokonauti. Non è la trama di un nuovo manga, né la descrizione di una serie di designer-toys , ma la mostra di Federico Mariani, visibile tutte le sere al MaC’E’ di Carpi, fino al 10 agosto. “Kokoro et JouJou” nasce da un progetto evolutivo e fluido, che interessa i campi della grafica, dell’arte, dell’advertising, della produzione di gadget e giocattoli.

La sintesi di questi ambiti operativi è data da una poetica forte in cui si intrecciano lo struggimento della memoria e il recupero di una dimensione infantile, entusiasta e sognante che è la spinta propulsiva del fare creativo. Se JouJou rappresenta l’ispirazione e Kokoro la techne, Federico Mariani ha un ulteriore alter-ego, Chicco, molto meno nipponico, simile ad un pupazzetto della Lego. Chicco compie una ricognizione temporale nelle estati degli anni Ottanta, corredata da un memoriale sulle pagine di un quadernino a righe. Sotto a scritte groovy che scandiscono la data, un corsivo infantile ci racconta di Goldrake che fece impazzire tutti i maschi dell’asilo, dei ghiaccioli Eldorado che tingevano la bocca di viola e blu, dell’angioletto luminoso della Baia degli Angeli, del draghetto  Five, dell’attentato al Papa, dei film di Jerry Calà, dei Walkie-Talkie, dei Puffi, e del succo di frutta Billy. Per tutti i nati intorno al 1980, che portano quelle estati nel cuore, il magone è assicurato.Federico Mariani


Pubblicato il 7 agosto 2008 su L’Informazione Download pdf


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