UMOR VITREO___ La valenza simbolica dell’occhio e della vista nella mostra “L’Adesso dice: sono l’Allora” di Giacomo Deriu e Lara Mezzapelle


Deriu/Mezzapelle, Presente del Verbo Essere_ percezione _ chiave di volta della conoscenza

_ sguardo _ strumento della comunicazione più sottile

_ vista _ senso umano più sviluppato

L’occhio può essere considerato l’emblema del fare arte.All Seing Eye, Woodcut(_/truth/__/tresholds/__/mirror/__/beauty/__/precious/__/sex/__/desire/__/movement/__/untouchable_/)

 

Rispetto al corpo visibile, l’occhio è una porzione molto piccola, ma è anche la più difficile da piegare alla menzogna. È il limite fra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori. La membrana di confine. Lo specchio rivelatore di ciò che non si deve sapere.Fragile. Potentissimo. Tutta la bellezza del volto si concentra lì.

Jusepe de Ribera Studies of Eyes Etching, ca. 1622 · Fogg MuseumL’occhio è il gioiello più prezioso del corpo. Strapparsi gli occhi è metafora della castrazione. Tagliare l’occhio di una ragazza con un rasoio significa, prima che ucciderla, deflorarla. Bunuel, Un_Chien_Andalou, 1929 Bunuel, UnChienAndalou, 1929Tutto il desiderio passa attraverso gli occhi. La vista soffia sul fuoco del desiderio. Non possiamo sapere che cosa desideriamo se prima non lo abbiamo visto. Lo sa bene la parte più animale del cervello umano, e lo sanno ancora meglio tutti i maghi del marketing.eye, via mecalschool tumblrL’occhio è costantemente mobile. Anche durante il sonno fluttua nella fase rem. Sotto alle palpebre chiuse di una persona che dorme si possono vedere i tondi delle pupille, oscillare da una parte all’altra con ritmo da ipnosi. L’occhio presuppone la distanza della messa a fuoco. Nulla lo deve toccare, altrimenti si infetta. L’occhio deve essere isolato. Stare solo. La vista è un organo di senso freddo. Distaccato.

Eye anatomy, 1844 artworkLa macchina fotografica, la camera scura, sono dispositivi replicanti dell’occhio. Funzionano nello stesso modo.

 

(_/vision/__/belief/__/media/__/culture/_)

 

Il presupposto di ogni opera artistica è la facoltà della visione. Prima di passare attraverso gli arti, attraverso la manualità, prima ancora di essere temprata dall’intelletto, l’arte ha una fase di incubazione pre-logica, in cui l’artefice guarda e sente il mondo. In cui il mondo si rovescia attraverso i suoi occhi.

Nella lingua geroglifica, l’occhio è il verbo “ir”, vedere, ma anche creare.

L’occhio è il simbolo di dio di una delle religioni rivelate. Del sole, che getta sguardi su tutto il mondo. Della totalità della conoscenza dei Boddhisatva. Dei Massoni. Di tutte le teorie cospirazioniste. Del logo del Grande Fratello.massoneria-4

Logo_Grande_Fratello_13L’occhio è il pegno richiesto dal Mago della Sabbia. L’ornamento dei divi del muto. Un’inquadratura ricorrente di Blade Runner.Brigitte Helm in Metropolis, Fritz Lang, 1927Ridley Scott, Blade Runner, 1982Storia. Iconologia. Simbologia religiosa. Paccottiglia trash. Tormentone mediatico. Palude inconscia. L’occhio è ovunque.


 UMOR VITREO

DERIU MEZZAPELLE, PRESENTE DEL VERBO ESSEREGli occhi di Giacomo Deriu e Lara Mezzapelle sono degli scudi campionati. La forma quadrangolare in cui sono iscritti contrasta con il velo d’acqua che li ricopre, elemento per eccellenza morbido e privo di asperità. Gocce d’acqua cadono sulla loro superficie secondo una scansione temporale oscillatoria.

L’occhio è chiuso. La goccia cade sulla superficie dell’acqua, che ondeggia e si increspa in forme vellutate. L’occhio si apre. Poi torna a chiudersi. Si chiude con movimento lento, come se dovesse scivolare nel sonno. Una veglia imperturbabile a qualsiasi scalfitura, anestetizzata da un morbido scudo, alternata ad un sonno in cui si assimila (o si disperde) ciò che è stato ricevuto. Ogni occhio ha il suo recinto. Delimitato da una cornice di vetro. Piccola. Resistente. Non si nota, ma c’è. Volendo si può scavalcare con molto facilità, entrando in un altro punto di vista.deriu mezzapelle presente del verbo essereNelle pupille sono proiettate immagini del mondo, aggiunte in fase di post produzione.

Quest’opera è come un recinto simbolico. Riflette l’instabilità sociale, affettiva, epistemologica del nostro tempo. L’ipertrofia della vista. La narcosi. L’isolamento. Il trionfo dell’effimero, dell’incerto. In cui tutto si modifica prima di solidificarsi. In cui tutta la conoscenza e la percezione è liquida.

Acqua, luce, vetro, riflessi. Che si compongono attorno ad uno dei simboli più totalizzanti dell’iconosfera.

La proiezione, madre del cinema, da cui deriva l’esplosione di immagini che ci circonda, si connette a due regimi del pensiero strettamente imparentati. Da una parte la meraviglia illusionista, la fantasticheria derivante dalle grandi narrazioni. Dall’altra l’inganno, il desiderio abortito, che non si realizza se non come miraggio della mente, riflesso negli altri. La proiezione è in ogni caso una procedura imprescindibile di qualsiasi rappresentazione.presente del verbo essere


MODERNITA’ CONGELATA

In Do Not Touch Deriu e Mezzapelle riprendono le fila della loro ricerca sul concetto di liquidità. Se con l’installazione Presente del Verbo Essere venivano sondate le nature liquide della percezione, del desiderio, e della conoscenza, con Do Not Touch Deriu e Mezzapelle spostano il baricentro della loro analisi in un campo empirico piuttosto che estetico.
Continuando ad usare come strumenti di indagine le nozioni di incertezza, di trionfo dell’effimero, e di precarietà, ma applicate all’azione dell’uomo nel mondo, anzichè alle sue modalità del sentire.
Al di là delle definizioni sociologiche in voga, come si traduce la liquidità nella vita vera dell’individuo?
Dove si trovano i pregi dell’acqua, in questo ultimo canone di esistenza?
Dove sono la forza irresistibile, l’adattabilità, la carica vitale?
L’acqua può avere tre stati, e uno di questi è il ghiaccio.
Il ghiaccio ha caratteristiche opposte all’acqua.
È mortifero, statico, freddo.

Nell’opera Do Not Touch gli artisti sospendono un cubo di ghiaccio sopra un cubo di ferro arroventato. Lo stillicidio di gocce gelide, toccando la superficie rovente del ferro, si trasforma in una nube di vapor acqueo.
Il vapore è l’ultimo stato dell’acqua : un fantasma disgregato, composto di forze interatomiche deboli, quasi del tutto prive di coesione interna. Esattamente come il soggetto post-fordista, visto sia nella sua singolarità divisa, che all’interno del frantumato corpo sociale. Non a caso Deriu e Mezzapelle proiettano immagini di vita quotidiana proprio sopra la nube di vapore.
Quest’installazione può essere  considerata come metafora dei due regimi lavorativi epocali della modernità e della contemporaneità. Da una parte un cubo di metallo incandescente, squadrato ed inospitale, la fabbrica, e dall’altra il liquido precariato.deriu mezzapelle do not touch, blocco di ghiaccio sospeso2 deriu mezzapelle do not touch, blocco di ghiaccio sospesoMezzapelle e Deriu condensano simboli ridotti all’osso, che ci raccontano del nostro essere nel mondo.Deriu Mezzapelle presente del verbo essere


Testo critico scritto per la mostra L’Adesso dice: sono l’Allora di Lara Mezzapelle e Giacomo Deriu, inaugurazione 19 dicembre 2009 presso Paggeria Arte.


 Traumatic iridodialysis. The iris has pulled away from the ciliary body as a result of blunt trauma.

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