DOLL PARTS___ La tematica dell’infanzia in Tideland e nelle opere di Ray Caesar, Camille Rose Garcia, Marion Peck, Mark Ryden, Todd Schorr


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  Un bambino su dieci fra i sette e gli otto anni sente le voci.

Studio dell’Universital Medical Centre,Groningen, Olanda.

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TIDELAND

Tidelandtideland_3 Jeliza Rose, otto anni, ha un papà che sogna della terra dei Vichinghi e una mamma uguale a Courtney Love, e li aiuta entrambi ad iniettarsi eroina.terry gilliam tidelandMamma ad un certo punto decolla verso il regno delle infinite barrette di cioccolata e delle scarpe col tacco più belle, e papà la segue, partendo per una vacanza senza ritorno. Jeliza Rose rimane da sola, in una casa in mezzo a distese di grano, in compagnia di quattro teste di bambola che prima o poi dovranno smettere di parlare. Streghe necrofile che si credono Gesù Cristo, freak idrocefali che si trasformano in principi grazie al bacio d’amore, happy families con un morto imbalsamato a capotavola: lo spaventoso e struggente mondo di Tideland, regia di Terry Gilliam (2005), illustra alla perfezione gli estremismi e i magici poteri dell’infanzia, l’epoca in cui lo slash che divide realtà e finzione è altamente instabile.

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ORIZZONTE MENTALE DELL’INFANZIA

Il bambino vive un universo prelogico, espanso in tutte le dimensioni, ricco di significati nascosti. Tutto nella sua percezione è talmente amplificato da sfociare in sincrono sia nella distorsione che nella rivelazione. I codici comunicativi del bambino procedono per simboli, e l’infanzia è il tempo dei divini archetipi. Il re, la regina, la principessa, la strega cattiva, l’orfano, il cercatore, il mentore, il mutaforme, l’ombra, quelle stesse figure che, dal profondo, tireranno i fili della psiche del futuro adulto.

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Camille-Rose-Garcia-03Il primo e il più fulgido impero degli archetipi sono le fiabe. Esse raccontano sempre di quei rituali di passaggio e di trasformazione che si sviluppano a partire da una crisi. Al di là della superficiale polarizzazione in buoni e cattivi, la fiaba non è mai manichea: bene e male sono necessari uno all’altro. E il male è sempre seducente.

camille rose garcia_nightforest La logica classica è bandita dal sistema conoscitivo del bambino, per lui il principio di non contraddizione è approssimazione dozzinale, pura grossolanità. Quello che conta è l’intuito, la Forza di Guerre Stellari, il sacro distacco dall’orrore. Il bambino vede tutto, anche le cose che non ci sono.

mark-rydenPuò permettersi tutti gli eccessi, è padrone del gioco e ha ancora la liceità alla follia. Quindi le modalità di esistenza del bambino sono molto vicine a quelle del fare arte.

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L’INFANZIA NELLA LOWBROW ART E NEL

SURREALISMO POP

C’è in particolare un movimento artistico nato in America negli anni Settanta, da mani spurie, provenienti dal mondo dei fumetti, dei cartoni animati e della grafica, sdoganato mondialmente negli anni Novanta. Questa corrente è la Lowbrow Art o Pop Surrealism. In essa c’è un’esplicita dimensione di perpetua infanzia: gli stilemi figurativi dei cartoons, delle fiabe e dei gadget per bambini si coniugano con contenuti perturbanti. E finalmente lo fanno alla luce del sole. Il Surrealismo Pop mette in scena il Giardino delle Delizie consumistiche, concepito da e per quella generazione di bambini abituati a chiedere cose e a sentirsi dire sempre di sì. Tutti i lowbrowers sono feticisti, nel senso che collezionano oggetti: dagherrotipi, strumenti medici, animali impagliati, bambole brutte, fumetti underground, feticci pirateschi, decorazioni vintage per Halloween, teschi di ominidi. Le merci non ti dicono mai di no, soddisfano qualsiasi desiderio, basta comprarle. Difatti, il consumismo parte da una pulsione infantile, ovvero il capriccio da soddisfare. Tutti i protagonisti del Surrealismo Pop concordano nel dimostrare come l’infanzia sia l’età per eccellenza altra, e come questa sua dimensione di alterità funga in realtà da specchio per ciò che veramente siamo.

Camille Rose Garcia, Noct-Lucere-Lacuna


I bambini sono così capaci di distinguere fra le cose naturali e le cose soprannaturali, che la loro intuizione ci ha fatto pensare ad un periodo sensitivo religioso: la prima età sembra congiunta con Dio, come lo sviluppo del corpo è strettamente dipendente dalle leggi naturali che lo stanno trasformando.

Maria Montessori


MARK RYDEN E MARION PECK

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Mark Ryden mischia carne, giocattoli e simboli sacri, perché la sfera religiosa è tangente alla sfera del magico, tipica dell’infanzia. Tutti i protagonisti delle sue tele sono bambini, i più vecchi sono giusto sul crinale dell’adolescenza. Con loro ci sono giocattolini pastellati, giraffe a pois, palloncini sorridenti, coniglietti rosa di peluche, mischiati ad orecchie mozzate, echinodermi preistorici, teschi, feti, simboli massonici e statuine di Gesù Cristo che prendono vita. I giocattoli si confondono con lacerti di corpo, con cose morte e divelte, da vendere sui banchi di macelleria.

Mark Ryden, The_Butcher_BunnyRyden dipinge i criptici rituali che conducono all’età adulta, quando la brama di giocattoli si trasformerà in brama di carne, da sbranare per voracità predatoria o appetito sessuale.

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Marion Peck, sua consorte, accomuna le due categorie di alterità di bambini e animali, spesso ritraendoli insieme.

marion peck boy with a puppy marion peck girl with a kittenIn entrambi i casi, Peck esaspera i lineamenti tondeggianti dei cuccioli, ovvero le caratteristiche che dovrebbero ispirare ai membri adulti del branco tenerezza e istinto di protezione, fino ad ottenere caricature repellenti e tristi.

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Da piccolo ero il tipo di bambino con il quale mia madre mi diceva di non giocare mai.

Leopold Fechtner


CAMILLE ROSE GARCIA

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camille rose garcia aqua camille rose garcia plnb1Bamboline con membra lunghe e sottili come Olivia, rossetto nero e calze a righe in stile Tim Burton. Hanno la testa grande come Bettie Boop, riccioletti vezzosi, ma i loro occhioni sono ebbri e velati. In un patchwork di fantasie a fiori e balloons rosa confetto, piovono piccoli missili felici con su scritto Xanax, Prozac e Halcion.

camille rose GarciaFilastrocche in rima costituiscono l’ironico e amaro commento ai Pharmacuticools di Camille Rose Garcia: “Sploosh around in opiate pools, bury those truths in an old toad stool, ignore those pesky feelings too, we’ve already made a pill for you!”. L’artista riflette sulla dipendenza dai farmaci come metodo per restare per sempre bambini. Camille Rose Garcia, Pharmaceuticools, 2003Nei suoi fondali, presi dal lato oscuro della Cartoonia delle origini, la droga si trasforma in una figura parentale buona, che soddisfa tutti i desideri e tampona tutti i dolori.


TODD SCHORR

In The Spectre of Cartoon Appeal, Todd Schorr raffigura una trimurti mutante composta da Topolino, Braccio di Ferro e il Lupo Cattivo, circondata dal baraccone dei loro accoliti: un’apoteosi di cartoni animati ed icone americane per bambini. Alcuni hanno la bava alla bocca, altri un aspetto poco rassicurante o strano. Tutto sembra sul punto di esplodere: il parossismo di divertimento rischia di trasformarsi in un bad trip.


Dei bambini tutto si può dire, meno che siano innocenti. Non ho che da citare il caro professor Freud, e la sua immortale definizione del bambino come “perverso polimorfo”. (…) Del resto già Altemberg raccontava di una cerulea bambina di quattro anni, dalla grazia serafica quasi oltraggiosa: assisteva coi genitori a una recita di Biancaneve, le dissero che un capriolo sarebbe stato abbattuto nel bosco in vece della sua eroina, e lei: “Oh se proprio non posso vedere quando ammazzano Biancaneve, il capriolo almeno lo ammazzeranno davvero davanti a noi?” Fragorosa delicatezza.

Giorgio Manganelli, Il Compagno segreto – “Lunario letterario”. N. 5, Ottobre 2003


RAY CAESAR

Ray Caesar, prima di intraprendere la carriera di artista, ha lavorato per più di dieci anni al Children Hospital di Toronto. Il suo è un universo crudele e fragile, popolato di modelle congelate sulla soglia fra l’infanzia e la pubertà. Spesso giovanissime, ma mai bambine del tutto, sempre con un briciolo di malizia e ferocia. La ladra di marmellate di Ecstasy ha sporcato di rosso il suo vestito rosa conchiglia, con una macchia color sangue proprio sul grembo. Una bionda principessina fa giochi strani con la sua bambola Precious, dentro una stanza rococò. caesar preciousL’androgina protagonista di Harvest, invece, ama giochi pericolosi, e guai a chi si mette sulla sua strada. Ray Caesar Harvest-1I gemelli Castor e Pollux fumano la pipa dentro alle loro carrozzine vittoriane, ostentando tatuaggi da marinaio e due strane propaggini vermiformi.

Ray Caesar pollux Caesar_2005_CastorCaesar mostra come l’infanzia non sia un’età angelica ed innocente, come i precettori moralisti e le pubblicità del Mulino Bianco vorrebbero far credere. Come tutte le età dell’essere umano, anche l’infanzia non deve rimanere immune da crudeltà, sessualità e consapevolezza.

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Pubblicato su Drome 18, numero tematico sull’infanzia, autunno 2010.


 

 

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