LABYRINTH [parte I]: prima epifania e morte di Bowie, storia per immagini del labirinto, Sarah la fanciulla, Jareth il Re dei Goblin


Bowie-SkullDavid Bowie è morto da poco più di un mese e in questi giorni noi abbiamo meditato molto sulla nostra storia d’amore e d’odio con lui, che è la storia di una vita. Questa storia è iniziata nel 1987, quando la maestra delle elementari ci portò al cinema a vedere Labyrinth, un cult movie destinato a gettare le basi del nostro immaginario, cambiandoci per sempre. E ora che Bowie è morto, per chiudere il cerchio, sezioneremo il momento del colpo di fulmine originale – originale come il peccato –, fino a fermare il tempo nell’attimo in cui abbiamo visto l’idolo supremo per la prima volta.labyrinth-3In un tempo molto antico, in cui era possibile tornare indietro dal reame della morte, prima di ogni altro simbolo e narrazione occidentale, in principio c’era il labirinto. Il labirinto è simbolo di segretezza. Nessuno lo può capire, nessuno può sciogliere il suo mistero ultimo. Uno dei più grandi studiosi di mitologia occidentale, Kàroly Kerényi, sostiene che: “In primo luogo ci si trova nel labirinto, ed occorre muoversi lungo il percorso in cui esso si distende, puntando al centro per poter risolvere il problema e subito dopo cercando una via d’uscita per sfuggire alla logica stessa di quella ricerca.” Ma secondo Kerenyi tutto questo è apparenza, la realtà è che il labirinto non è un problema da risolvere, perchè: “un problema si deve risolvere, e una volta risolto, scompare. Il mistero invece deve essere sperimentato, venerato; deve entrare a far parte della nostra vita. Un mistero che possa essere chiarito, risolto con una spiegazione, non è mai stato tale. Il mistero autentico resiste alla spiegazione. (…) Esige la spiegazione, ma questa avrà solo il compito di di indicare, appunto, ove risiede il vero enigma.molecola-di-dna-vista-al-microscopio-elettronico-credits-cosmos-oxford-molemular-biophysic-lab

Dalla nostra crisi degli otto anni, non abbiamo più avuto scampo dal labirinto. Il labirinto rappresenta il viaggio, e il viaggio di tutti i viaggi è quello che attende tutti noi e che avverrà nell’attimo della nostra morte. Ma il labirinto ha la stessa forma delle viscere materne, e quindi al suo interno c’è anche il principio della vita. Per raggiungerlo è necessario superare molte vie oscure e molti inganni. Nei labirinti ci si perde e si erra. ll labirinto è un tempio ed è il simbolo per eccellenza del rituale di passaggio. Solo chi è andato incontro alla trasfigurazione può trovare la via d’uscita. Marcel Brion sostiene che “Più il viaggio è difficile, più gli ostacoli sono numerosi ed ardui, più l’adepto si trasforma ed acquista un nuovo io.”Hermann-Hugo-l'anima-umana-nel-labirinto-della-vita

Secondo Umberto Eco il labirinto è una condizione umana e cosmica, ovvero una rappresentazione dell’uomo e del mondo.

Labyrinth è un film per ragazzi diretto dal creatore dei Muppets Jim Henson, la cui realizzazione è stata molto articolata e complessa, con l’apporto massiccio di simulacri azionati da maestri burattinai. Il lavoro sui burattini e la creazione delle location sono iniziati un anno e mezzo prima delle riprese. jim henson e i burattinai di labyrinthNel momento dell’uscita nelle sale cinematografiche, Labyrinth è stato un mezzo flop, diventando poi nel corso degli anni un film di culto. Perché, al di là della superficiale, tipica patina fantasy glitterosa e naif degli anni Ottanta, Labyrinth contiene simbologie molto complesse che rimandano alla storia transculturale del labirinto.Labyrinth

Quindi, prima di procedere all’analisi del film vero e proprio, vediamo un po’ come si è configurato questo simbolo nel corso delle varie epoche.labirinti-di-varie-epoche


STORIA PER IMMAGINI DEL LABIRINTO

moneta-di-cnosso-tratta-da-karoly-kerenyi-nel-labirintoLa parola labirinto, λαβύρινϑος, ha una origine preellenica, tradita dal suffisso finale. Il significato della radice di questa parola è molto controverso. L’archeologo tedesco Meyer sostiene che provenga da labrys, l’ascia bipenne, raffigurata spesso nel Palazzo di Cnosso, e che quindi il Palazzo di Cnosso sia esso stesso il labirinto originario, la casa dell’ascia bipenne. Ma fonti più recenti riportano che secondo alcune tavolette cretesi, la parola usata a Creta per indicare l’ascia bipenne non era labrys, bensì peleky.ascia bipenne minoica wolfgang sauber opera propria-2Gli studiosi ritengono che l’origine in assoluto più antica del labirinto sia da ricercarsi nel periodo in cui l’uomo trovava il suo sostentamento tramite la caccia. Il labirinto originario era molto probabilmente un sistema preistorico di trappole per gli animali, costretti dai cacciatori a fare un percorso obbligato fra ostacoli creati dall’uomo, fino a incorrere nella “camera della morte” o “della mattanza”, dove li attendeva un cappio mortale, un sistema di pali affilati o un gruppo armato di predatori umani.ancient_hunting_murals_origins_centreNell’antichità, le immagini del labirinto hanno viaggiato fra Creta e l’Irlanda lungo la via dell’oro, fra l’Egitto e la Bretagna lungo la via dello zinco, e poi fra Creta e le popolazioni della Val Camonica, che non erano raffinate come i minoici ma eccellevano nella metallurgia. Il labirinto approda così alla rupe di Naquane presso Capo del Ponte, nella Lombardia orientale. incisione-rupestre-a-spirale-val-camonica-karoly-kerenyiIn Irlanda c’è un labirinto chiaramente cnossiano a Lockstown, nella contea di Wicklow, strutturato a pacco di visceri, con sistemi concentrici spezzati da un tratto radiale che li interrompe “creando uno schema labirintico il cui centro può essere raggiunto dopo aver percorso tutti i rigiri” (Santarcangeli). pietra-di-hollywood,-lockstown-irlandaSi trovano immagini di labirinti o strutture labirintiche nel Northumberland, nel Devonshire e nell’Irlanda dell’Ovest, in Caucaso, a Luzzanas in Sardegna, a Hawara in Egitto, a Hal Saflieni a Malta in accoppiata con la statuina della Dormiente, nell’arte rupestre della Scandinavia meridionale, a Tintagel nel Cornwall, a Pontevedra in Spagna. Rocky_Valley_labyrinth_Tintagel Celtic Labyrinth - The Rocky Valley, Tintagel, North Cornw Hypogeum_of_Hal-Saflieni_Malta_Prehistoric_Underground_Temple_4 Hypogeum_of_Hal-Saflieni_Malta_Prehistoric_Underground_Temple_la dormiente neolithic petroglif northumberlandDa secoli vengono costruiti labirinti di ciottoli nel Golfo di Finlandia e sulle coste della Lapponia, in Norvegia, nel Norrland, nel convento di Solovesk presso il Mare Bianco, in Svezia, sull’isola di Gothland, a Wisby, nel golfo di Mesen, a Kem in Russia, dove vengono chiamati babilonie. Nel nord i labirinti o babilonie che dir si voglia sono sempre associati al mare e ai marinai.Trojeborg,_Nordisk_familjebok

Le catacombe cristiane sono dei labirinti ipogei, in cui venivano espletate funzioni sacre. I mandala orientali sono percorsi iniziatici che aiutano a trovare il proprio centro e a difendersi dalle influenze negative. Labirinti infiniti si trovano sulle pagine miniate nello stile insulare dell’Irlanda dell’Alto Medioevo.book of kells chi rho book of kells trinity college

Schuster sostiene che è sui petroglifi europei che il labirinto nasce, per poi emigrare in Oriente attraverso il Caucaso, fino ad arrivare all’Indonesia e all’India, alla Polinesia e alla nuova Guinea.labirinti-india-meridionale-via-il-libro-dei-labirinti-paolo-santarcangeli

In Egitto, all’epoca delle piramidi, lo schema labirintico è alla base della pianta delle tombe faraoniche, concepite come dedali impenetrabili per tenere lontano i profanatori. A livello simbolico riguarda l’itinerario dell’anima dopo la morte. La dea Hathor è spesso detta Signora del Labirinto. È possibile pertanto che il mito primigenio occidentale del labirinto, il mito fondante della civiltà minoica, sia di origine egiziana. L’unico labirinto vero e proprio di cui si ha notizia nell’antichità in Italia è la tomba del generale etrusco Porsenna.labirinto-di porsenna proloco chiusiSuccessivamente a tutta la temperie minoica, che approfondiremo meglio più avanti, e agli splendidi ma desacralizzati mosaici musivi delle ville romane, il tema del labirinto torna a fiorire fra il XII e il XIV secolo, per lo più sul pavimento delle cattedrali, ma anche in disegni a margine dei codici miniati. I labirinti delle cattedrali vengono chiamati Chemin de Jhérusalem, daedale, domus Daedali o méandre. Il loro centro è chiamato Ciel o Jhérusalem. Il labirinto era l’emblema della corporazione dei muratori e dei loro capi, infatti spesso nel centro di Jhérusalem veniva posto Dedalo l’ingegnere, figura dei capimastri che costruivano le cattedrali gotiche. Ci sono state o ci sono tuttora raffigurazioni di labirinti a San Savino a Piacenza, San Michele Maggiore a Pavia, Santa Maria in Trastevere a Roma, San Vitale a Ravenna, nelle cattedrali di Lucca, Chartres, Amiens, Sens e in quella di Reims, dove il labirinto compare con pianta ottagonale ad undici rigiri con figura di architetto, lo stesso schema ripreso da Umberto Eco per la biblioteca labirintica de Il Nome della Rosa.labirinto-cattedrale-reims

Dopo i remoti tempi dei cacciatori preistorici, dopo l’Egitto e l’Antichità minoica, dopo il medioevo irlandese e quello gotico, nel Cinquecento il labirinto viene desacralizzato e diventa gioco cortese. In effetti la vita di corte dell’epoca è ricca quanto non mai di trappole in cui trovare la morte, insidie e meandri in cui perdersi. Anche Leonardo ha la passione per i labirinti, nonostante non ne abbia mai disegnati, preferendo disegnare nodi. Stessa cosa vale per Dürer. durer nodoNel Seicento il labirinto diventa una vera e propria ossessione, perché lo spirito del tempo ama la complessità e la drammaticità. Al labirinto si dedica in via subliminale Giovanni Battista Piranesi, rappresentando nei luoghi di tortura spopolati e nei camminamenti ciechi delle sue Prigioni di varia invenzione la perdita del centro propria del Barocco.Giovanni Battista Piranesi_ Carceri d'Invenzione - Tav-XIV_ArcoGotico Athanasius Kircher pensa che il mondo sia un inestricabile labirinto. Per vincere il labirinto si arriva a sistematizzare un nuovo apparato cognitivo, la scienza. Ma il labirinto tornerà a presentarsi nell’arte e nelle narrazioni, fino alle strutture matematiche paradossali di Escher e fino ad arrivare al nostro oggetto di indagine, il film Labyrinth.Labyrinth locandina


MONDO SOTTERRANEO, SIMBOLOGIA DELLA

SFERA E DEL GUFOvlcsnap-2016-02-24-09h06m58s6

La prima cosa che viene inquadrata nei titoli di testa è una sfera che gira, una di quelle che poi sarà sfoggiata in un gioco di prestigio da Jareth, il Re dei Goblin interpretato da David Bowie. La sfera è la versione tridimensionale del cerchio. La spirale è una complicazione del cerchio e il labirinto è una complicazione della spirale. Se visto dall’alto, il labirinto è un segno grafico, ma diventa figura di movimento se deve essere attraversato. Il movimento è profondamente connesso al labirinto. Labyrinth sfereLa sfera che gira è qualcosa di bello e fragile, trasparente, assomiglia sia alla luna immortale che a un’effimera bolla di sapone. Dopo la sfera si vede il labirinto, e il gufo. vlcsnap-2016-02-24-09h06m39s69labyrinth owlIl gufo è un simbolo usato fin dalla notte dei tempi, la sua prima raffigurazione risale a trentamila anni fa. Rappresenta la morte e la trasformazione. Il barbagianni in particolare è associato a Lilith, dea mesopotamica della stregoneria, che rapisce i bambini, proprio come Jareth. Lilith-Burney_Relief_Babylon_-1800-1750Gli strigiformi sono mimetici, silenziosi, solitari ed asociali. La loro vista è potente, capace di penetrare le ombre, e il loro compito simbolico è “portare alla luce ciò che sta nel buio”.Hieronymus Bosch, The Owl’s Nest c.1505-1516La sfera, il labirinto e il barbagianni dei titoli di testa sono animazioni digitalizzate. Se ai nostri occhi queste riproduzioni digitali appaiono un po’ goffe, a metà degli anni Ottanta erano l’avanguardia assoluta del 3D.labyrinth-owl

Te ne sei andata, ma nessuno può fartene una colpa. Troppi rifiuti, niente amore. La vita può essere semplice. La vita non può sempre essere meravigliosa. Non dirmi che la verità fa male, piccola ragazzina, perché fa un male d’inferno. Ma giù, sottoterra, troverai qualcuno di vero. Giù sottoterra c’è una terra serena, una luna di cristallo. Non dura a lungo, dura per sempre. Perduta e sola, così è sottoterra. Paparino, paparino, tirami fuori da qua, sono sottoterra! Ho sentito parlare di un posto, oggi, in cui nulla fa più male. Giù, giù, sottoterra. Sorella, sorella, per favore portami giù. Voglio vivere sottoterra. Voglio vivere sottoterra. Voglio vivere sottoterra.snapshot videoclip underground snapshot videoclip underground2 snapshotdanza videoclip underground snapshotunderground

La canzone che si sente durante i titoli di testa è Underground, che fa riferimento all’accezione ipogea del labirinto. Un’ipotesi etimologica fa risalire l’origine della parola labirinto a labra, caverna o luogo sotterraneo. L’ororinto è un’altra parola che secondo Paolo Santarcangeli indica una montagna piena di buchi e cunicoli in cui si scende. I primi labirinti utilizzati dagli esseri umani come luoghi rituali erano caverne sotterranee, come le grotte di Postumia o le grotte di Gortina, un sistema di cunicoli ipogei lungo chilometri, nel quale si trova anche una sorgente. caverna-gortina-creta-sieber-1821Questo era quasi sicuramente un luogo di culto dedicato a Potnia. Su alcune fonti in lineare B emerge la parola da-pu-ri-to-jo che, in base alla relazione linguistica d/l, propria del contesto microasiatico e mediterraneo, sta per labirinto, e che viene associata con la divinità ctonia Po-ti-ni-ja, la Signora degli Animali. Potnia è Regina delle Montagne e delle Pietre, Dea della vita ma anche della morte, a cui alludono esplicitamente i versi sopracitati di David Bowie. Potnia cura gli uomini e raddrizza le donne dopo il parto, è colei che porta guarigione.potniaQuindi il labirinto originariamente non era abitato dal Minotauro, ma dalla grande Dea Madre. Il gufo è uno degli animali più importanti del suo corteo, assieme al toro e ai serpenti che troveremo al centro del dedalo.Snake_Goddess_Crete_1600BC-2


SARAH, LA FANCIULLA (KORE)

Labyrinth via ladyofstardust tumblrNon appena i titoli di testa finiscono il gufo digitale si posa dentro a un giardino, diventando un rapace in carne ed ossa.labyrinth owl garden Incontriamo così la protagonista Sarah, interpretata da Jennifer Connelly, che all’epoca delle riprese aveva quattordici anni. Sarah si trova in una zona liminale fra l’infanzia e l’adolescenza, ma non vuole saperne di attraversare il confine che divide i due stati dell’essere. Labyrinth sarah 00Vuole rimanere ancorata al passato e lo fa tramite il culto degli oggetti, di cui l’album di ricordi, i suoi libri e giocattoli fanno parte. Sarah è orfana di madre. Sua madre era una famosa ballerina (o attrice, secondo il romanzo), di cui lei conserva una rassegna stampa di articoli incollati ad un album e molte foto attaccate allo specchio. vlcsnap-2016-02-24-09h11m55s157Presumibilmente dopo la morte della madre, Sarah si è chiusa dentro ad un mondo autoprodotto ed artificiale, fatto di cose disposte ad arte, mondi di finzione chiusi dentro i libri, atti scenici in cui si traveste da principessa e fa finta di essere la protagonista di una fiaba. Labyrinth sarah e i libriSarah venera i suoi oggetti e nessuno li può toccare. Nel romanzo di A. C. H. Smith tratto dal film, la situazione viene descritta in maniera ancora più puntuale: “Sarah era in camera sua. L’unico posto sicuro al mondo. Ogni giorno la perlustrava a palmo a palmo controllando che tutto fosse dove doveva essere. Sebbene la matrigna ci entrasse raramente – solo per sistemare la roba stirata o per riferire qualcosa a Sarah – non c’era da fidarsi. Sarebbe stato proprio da lei mettersi in testa di spolverarle la stanza, anche se Sarah badava a tenerla pulita, e allora avrebbe spostato le cose senza rimetterle al loro posto. Era d’importanza fondamentale tenere lontano quello spirito importuno. Tutti i libri dovevano restare come li aveva sistemati, in ordine alfabetico secondo l’autore e, all’interno di ogni gruppo, in ordine di acquisizione. Altri scaffali erano pieni di giocattoli e bambole, ordinati secondo criteri noti solo a lei. Le tende dovevano cadere di modo che, quando Sarah era a letto, incorniciassero in maniera simmetrica il secondo pioppo del filare che vedeva dalla finestra. La base del cestino della carta doveva posare su una particolare tavoletta del parquet. Se tutto non fosse rimasto così, sarebbe diventato un luogo insicuro. Una volta dato il via al disordine, la stanza non le sarebbe più stata famigliare. (…) La donna si servizio che veniva tre volte la settimana sapeva che non doveva toccare quella stanza. Sarah badava a tutto da sola. Aveva imparato ad aggiustare una spina, a stringere le viti, ad attaccare i quadri, di modo che non ci fosse bisogno dell’intervento paterno, a meno che il padre non volesse parlarle.”labyrinth6Sarah ha costruito un cerchio magico nella sua stanza, in cui ogni cosa ha un suo posto prefissato, e in cui nessuno può entrare. Non solo i membri della sua famiglia, il padre e la matrigna, ma anche nessuno di esterno. Gli studiosi di simbologia hanno rilevato affinità fra il simbolo del labirinto e i cerchi magici, come i pentacoli tracciati a terra nei rituali, da cui nulla esce e in cui nulla può entrare. Sarah è una bambina solitaria, e il labirinto è un’estensione fantastica della sua stanza.vlcsnap-2016-02-24-09h11m40s6Nella prima inquadratura dedicata alla sua camera, si vedono i suoi giocattoli. Sono proprio questi giocattoli che daranno vita alle creature e le situazioni di Labyrinth: riconosciamo il cagnolino Sir Didymus, un pupazzo rosso della Fire Gang, un giocattolo con le fattezze di Bubo, il plastico del labirinto, il Mago di Oz, un fermacarte a forma di Goggle. sarah_roomSarah's Bedroom In The LabyrinthLa ballerina nel carillon è vestita ed acconciata in modo identico a Sarah durante il ballo del Re dei Goblin. labyrinth-sarah-dollDi fianco allo specchio c’è una statuina di grosse dimensioni che riproduce le fattezze di Jareth con la palla di vetro in mano. vlcsnap-2016-02-24-09h12m36s60Il suo bellissimo e pelosissimo cane bobtail, Merlino, si trasformerà nella cavalcatura di Sir Didymus. vlcsnap-2016-02-24-09h09m30s250Sulla parete accanto al letto è appeso un poster con Relatività di Escher, che diventerà il cuore di Labyrinth.Labyrinth escherSarah è una ragazzina molto fragile, i rapporti che ha con il padre e la matrigna sono tesi, non riesce a comunicare con loro e ogni piccola avversità la rende isterica. Ha un fratellino piccolo, Toby, con cui dovrebbe stabilire un legame affettivo e di cui dovrebbe prendersi cura. Ma Sarah lo odia. Quando il bambino, spaventato dal temporale e dall’ostilità della sorella, piange disperatamente, Sarah gli racconta una favola cattiva. labyrinth_2tobyPer farlo si mette di fronte allo specchio. Lo specchio è un dispositivo che spesso veniva collocato al centro dei labirinti cristiani di epoca gotica, perché il nemico ultimo, il mostro con cui scontrarsi al centro del dedalo altri non è che noi stessi. Ma la favola cattiva è anche un atto creativo: per compierlo Sarah si guarda allo specchio e rielabora degli elementi della sua vita. “Il re dei Goblin si era innamorato della ragazza e le aveva dato certi poteri.”, dice. I poteri di Sarah sono quelli connessi proprio con la sua natura creativa. Nella favola, gli gnomi le dicono: “Dì le tue parole magiche. E noi porteremo via il bambino. E tu sarai libera.Labyrinth via charlesdance tumblr

I bambini sono intimamente connessi con la visione, l’intuizione, i mondi altri, e anche con i processi creativi, come abbiamo già sostenuto in questo articolo. Aldous Huxley ha collegato la figura del bambino interiore con il genio, perché solo quest’aspetto della psiche può fornire l’entusiasmo necessario alla creazione. Il bambino non è solo Toby, rappresenta una parte di sé, fragile e preziosa, la parte di cui bisogna prendersi cura.kidenythieves


JARETH, IL RE DEI GOBLIN

vlcsnap-2016-02-24-09h26m53s185Ma Sarah trova che il bambino sia solo un fastidio, quindi dice le parole magiche, e il bambino scompare. Al posto del bambino rimangono goblin striscianti e ghignanti negli angoli della stanza. Si vede un gufo che sbatte contro la finestra ed infine un’ombra per terra che si allunga. Infine compare il Re dei Goblin. Denti appuntiti, capelli color ghiaccio e vestito total black, Jareth è un mutaforma, una creatura ibrida, proprio come il Minotauro. Labyrinth bowie jarethIl gufo, esattamente come il toro, era uno degli animali totemici della Grande Madre, Potnia, la Signora del Labirinto antico.vlcsnap-2016-02-24-09h27m18s179

Jareth è connotato nei segni dell’ambiguità. Ha una capigliatura gotica identica alla parrucca Vanity, che negli anni Ottanta era il feticcio per eccellenza di ogni piccola Emily the Strange. vanity-coda-di-cavalloAltrettanto goth è il trucco sulle palpebre, svettante verso l’alto e pesante come quello delle madri Eighties in tiro per il veglione di Capodanno. Labyrinth bowie specchioA questi segni femminili si accompagnano elementi maschili, come i pantaloni scandalosamente attillati e l’altezza, per cui Jareth, fasciato nel suo mantello, giganteggia sempre su Sarah. labyirinth jareth 33sarah-and-jareth-outside-the-labyrinthIl mantello che porta nella scena in cui compare è quello della Strega Cattiva di Biancaneve, di Maleficent nella Bella Addormentata nel Bosco, ma anche quello dell’iconografia anni Trenta di Dracula. Jareth-Labyrinthgrimilde Maleficent13Bela-Lugosi-DraculaStregone vampiresco, Jareth farà recapitare a Sarah un frutto avvelenato per cercare di avere la meglio su di lei. In una scena successiva, Jareth porterà al collo un amuleto a forma di falce di luna, simbolo femminile, ma collegato anche alle corna del bucranio. Il suo trono ha la stessa forma, quella di una mezzaluna. Labyrinth Bowie tronoIl bucranio, simbolo del divenire, sarà sfoggiato oro su nero da Jareth nella scena del labirinto multidimensionale. Jareth rappresenta anche la figura dell’artifex, del costruttore del labirinto, del mago, del conoscitore di segreti. Labyrinth jareth 9Magia e labirinto sono intimamente legati. In molte civiltà tracciare questo segno è considerato “un fatto magico o sacro, capace di agire sulle forze che rappresenta, e non solo di indicarle a chi guarda.” Il labirinto è collegato con la mantica e l’aruspicina. Si dice che i primi labirinti cnossiani siano strutturati a sacco di viscere, e leggere le viscere degli animali sacrificati per trarre auspici sul futuro costituiva l’arte dell’aruspicina, una delle forme più antiche di magia e divinazione. Khumbaba, l’antagonista dell’Epopea di Gilgamesh, che vive in una foresta intricata con “scale segrete e cammini ciechi”, ha il volto fatto di interiora.khumbaba-epopea-gilgamesh-volto-di-viscere-babilonia

Il rapporto che lega Jareth a Sarah ha antichissime radici mitiche che si collegano alla storia del labirinto. Labyrinth jareth sarahEsiste una tavoletta micenea in lineare B, risalente al 1400 A.C., molto più antica dei poemi omerici, su cui è scritto “Un vaso di miele per tutti gli dei, un vaso di miele per la Signora del Labirinto”. La Signora del Labirinto è la Signora degli Inferi, Persefone, “colei che porta abbondanza”. A lei si affidano i morti, ricoperti di ocra rossa come bambini appena nati, perché ne abbia cura. František DrtikolPer Kàroly Kerenyi Persefone è “l’essere femminile che, giunto al culmine della sua indomita vita, a quel punto vede compiersi il suo destino; un destino che significa morte nel momento di maggiore pienezza, e sovranità nella morte. C’è qualcosa di così pregnante e così sconvolgente in questo (…) che il destino di ogni fanciulla può essere considerato come la ripetizione di quello di Persefone.” Secondo Kerenyi questo misterioso destino si estende infine a tutte le creature viventi. Pierre HébertIl grande mistero del labirinto è proprio quello del ritorno. Il ritorno è “l’annuncio di una nascita nella morte.” Questo mistero è una concezione di pensiero antica, molto difficile da capire per noi, che vede in ogni morte, e quindi per esteso in ogni tragedia, in ogni sacrificio, in ogni violenza, in ogni sconfitta ed in ogni caduta, qualcosa di indicibilmente positivo. La sovranità nella morte vuol dire saper ritornare indietro da tutte le oscure regioni del suo reame. La morte da cui Sarah deve riuscire a tornare è quella della madre, che ha trascinato la parte migliore di lei in un limbo di inesistenza.Labyrinth sarah

La figura di Persefone si accompagna (per forza) a quella di Plutone. 1516-The-Abduction-of-Persephone-by-Albrecht-DurerJareth, oltre che Minotauro, è anche Plutone: colui che rapisce, che porta via qualcosa, che mette a repentaglio, colui che alla fine dona qualcosa. Esattamente come Persefone rappresenta un universale, anche Plutone è figura di qualcosa che avviene in ogni rapporto che implica amore. Plutone ed Ade sono nomi diversi per uno stesso nume, “colui che porta ricchezza” e “il Nascosto”, “colui che non si vede”. bertebreQueste sono le due facce dell’amore. Per Eraclito Ade coincide con Dioniso, il dio dell’ebbrezza. Più avanti il Re dei Goblin, per far fronte ai progressi di Sarah, sposterà le lancette dell’orologio, bruciando un paio d’ore, perché proprio come Dioniso non rispetta nessuna regola. Labyrinth jareth orologioSecondo Michela Zucca, Dioniso è “il dio delle forze oscure che sorgono dall’inconscio. (…) Assume forme molteplici, suscita illusioni, è autore di miracoli”. 'Bacchus' engraving by Hendrick Goltzius (Dutch, Mühlbracht 1558-1617 Haarlem) .C’è un inno delle donne eleati tramandato da Plutarco che invoca Dioniso con l’appellativo “Nobile Toro”, e lo stesso appellativo si trova in un inno orfico. Quindi Ade si lega a Dioniso che si lega a sua volta al Minotauro, e tutte queste figure mitiche si legano a Jareth.Labyrinth by Daniel Norris

La prima cosa che puntualizza Jareth riguarda il potere delle parole e il potere del desiderio. Quanto Sarah gli chiede indietro il bambino, lui risponde: “Ciò che è detto è detto.” Poi la prende in giro: “Sarah, torna in camera tua, va a giocare con i tuoi balocchi e i tuoi costumi. Dimentica il bambino.” Infine cerca di sedurla: “Io ti ho portato un regalo.” Jareth inizia a far roteare fra le mani quattro sfere di vetro trasparenti, in un gioco di prestigio ipnotico.vlcsnap-2016-02-24-09h28m11s196 Queste scene sono state girate assieme al juggler di contact Michael Moschen, che faceva roteare le sfere stando rannicchiato contro la schiena di Bowie e facendo passare il braccio sotto la sua spalla. vlcsnap-2016-02-24-10h35m45s33 vlcsnap-2016-02-24-10h36m31s236Moschen teneva accanto a sè un cartone pieno di sfere, perché lavorava alla cieca in una posizione fortemente sbilanciata, ed era necessario girare le scene decine di volte.Labyrinth bowie 3Dentro queste sfere di cristallo Sarah può vedere i suoi desideri, ma solo vederli, non viverli davvero. Può vederli dentro la sua testa, in forma di fantasie gratificanti. Quando Sarah si rifiuta di rinunciare al bambino, Jareth trasforma la sfera in un serpente, e glielo scaglia contro. vlcsnap-2016-02-24-09h30m01s9Fuori dagli apparati di simboli e miti, Jareth rappresenta anche una personalità maschile distruttiva, affascinante, vampirica e tirannica, che emergerà a pieno nella scena del labirinto multidimensionale.Labyrinth jareth


IL LABIRINTO DI LABYRINTHvlcsnap-2016-02-24-09h30m30s41

Per avere indietro il suo fratellino, Sarah dovrà attraversare il Labirinto in meno di tredici ore, altrimenti Toby si trasformerà in un goblin e sarà perduto per sempre. Jareth le mostra Labyrinth da un’altura. All’inizio le sue maglie sono più larghe, poi più strette, trasformandosi in una sorta di bosco, la selva oscura in cui ci si perde. Infine c’è la Città di Goblin, con il Castello, meta della ricerca di Sarah. Il dedalo del Re dei Goblin combina vari elementi labirintici propri di varie epoche diverse. Nella cerchia più esterna, appare come un labirinto di siepi, quindi di tipo cortese, cinquecentesco o settecentesco. Oltre che di pietra, i labirinti possono essere fatti di verzura, come ad esempio i labirinti d’erba tradizionali sulle coste dell’Europa nordica, detti Troy Towns in Inghilterra e Galles, o anche maze, dal cimrico maes, che significa “prato”. Amaze ed amazement vengono dalla stessa radice di labirinto e vogliono dire stupore, meraviglia, confusione, tutti sentimenti dionisiaci.ancient-troy-maze, via troy farm bed and breakfastLabyrinth ha al suo interno quattro cerchi di mura. Il labirinto può infatti essere inteso anche come una fortificazione, perché il suo compito è quello di impedire l’accesso, di far sì che ciò che è fuori rimanga fuori, che chi viene dall’esterno non riesca a penetrare nel suo centro, o che non trovi la via del ritorno. Il labirinto come fortificazione è accomunato da Paolo Santarcangeli alla città di Troia, che non a caso ha dato il nome ai labirinti di ciottoli delle coste nordiche e a quelli gallesi d’erba che abbiamo appena preso in esame.Dalby_City_of_Troy_turf_maze

Agli occhi di Sarah il Castello non sembra lontano, ma Jareth le dice che “è più lontano di quanto credi, e c’è poco tempo.” sarah jareth labyrinthSarah sottovaluta il compito che la aspetta, pensa che non sarà poi così difficile. Definire Labyrinth “un gioco da ragazzi” è una delle sue frasi più ricorrenti, e tutte le volte che Sarah la pronuncia ci sono guai in arrivo. Ma Sarah ha in parte ragione, almeno dal punto di vista storico. Il labirinto è un gioco fin dalla sua etimologia. Il suffisso della lingua greca inda, imparentato con la desinenza inthos, è indeclinabile e tipico della sfera del gioco. Quindi sfairinda è il gioco con la palla, streptinda è il gioco del lancio, basilinda è il gioco del re. La maggior parte dei meravigliosi labirinti pavimentari delle cattedrali medievali sono stati smantellati perché i bambini ci giocavano dentro, disturbando le funzioni religiose.cattedrale-chartres-da-il-libro-dei-labirinti-paolo-santarcangeli

Non appena Sarah entra nel Labirinto, non vede altro a parte due mura che delimitano un corridoio dritto. Quello che si vede inizialmente è una strada univoca e il muro, ovvero l’ostacolo. Non si vedono altre aperture, non si intravede possibilità di scelta. Il muro sberluccica di glitter, sembra un infinito corridoio, “tutto uguale”. Poi Sarah capisce che forse è lei che dà per scontato che sia così come le sembra. In un momento di frustrazione incontra un carinissimo Verme con una cotonata blu che, con il suo accento francese, le dice che c’è un’apertura proprio davanti a lei. Sarah continua a non vederla. “Provi a passarci attraverso.” le suggerisce il Verme. Ed ecco che magicamente l’apertura compare.Labyrinth vermePer Umberto Eco ci sono tre tipi di labirinti: l’unicursale, che sembra tortuoso, ma è composto da un’unica strada ritorta ed ingannevole. Filo di Arianna di se stesso, l’unicursale è il labirinto più antico. Ed è proprio così che si configura Labyrinth in questa prima fase del viaggio. Labyrinth unicursaleIl suo problema non è tanto uscirne, quanto uscirne vivi, perché al suo centro c’è il Minotauro, qualcosa di molto, molto pericoloso, che può indurre la morte.Labyrinth sarah jarethPoi Labyrinth si evolve nel labirinto manieristico, fatto ad albero, e quindi pieno di svolte reali e ramificazioni, il 99% delle quali porta a un punto morto. Tutto il pensiero logico occidentale ha cercato di avere la meglio su questo luogo immaginario. Scuola di Tintoretto, Il labirinto d'amore, 1550-60, particolareSarah si ritrova spesso in punti morti, quando cade nella segreta, quando mangia la pesca avvelenata e si dimentica del suo compito per darsi alle danze, quando ritorna nella sua stanza e ha la fortissima tentazione di desistere dal suo percorso, di rinchiudersi nuovamente nel suo mondo infantile. Ma alla fine prende sempre la direzione giusta.Labyrinth by Megan Lara

Il terzo tipo di labirinto è il rizoma, un concetto che ci è molto caro, che va a costituire il pittogramma del logo di Kainowska. Secondo Umberto Eco il labirinto a rizoma è: “la rete infinita, dove ogni punto può connettersi ad un altro punto e le connessioni possono procedere all’infinito perché non c’è più un interno e un esterno. Il rizoma può accrescersi indefinitamente: le scelte sbagliate producono soluzioni che tuttavia non fanno che complicare il problema.” rizoma-con-nuova-scritta-kainowskaIl crollo della distinzione fra interno ed esterno si attuerà nel finale del film, quando Sarah padroneggerà la facoltà di evocare i personaggi magici di Labyrinth da dietro lo specchio, fin dentro la sua vita reale, tramite l’esercizio attivo dell’arte.labyrinth specchio


_Fine prima parte _

Nella seconda parte andremo a vedere l’itinerario di Sarah attraverso il dedalo, con gli insegnamenti dietro le cinque porte, la figura del Minotauro in Labyrinth, i goblin, le danze e che cosa succede nel centro del Labirinto. Stay tuned_

Labyrinth malefica


Bibliografia

A.C.H. Smith, Labyrinth, Sonzogno, 1986.

Paolo Santarcangeli, Il Libro dei Labirinti, Frassinelli, 2000.

Jaques Attali, Trattato del Labirinto, Spirali, 2003.

Kàroly Kerenyi, Nel Labirinto, Bollati Boringhieri, 1983.

Marija Gimbutas, Il Linguaggio della Dea, Venexia, 2008.

Michela Zucca, I Tatuaggi della Dea, Venezia, 2015.

I soliti dizionari di simboli.

http://www.meganlara.com/#

Museo della Cattedrale e Labirinto di Porsenna

http://theworldofkitsch.com/startling-sometimes-creepy-behind-the-scenesLabyrinth baby sitting

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