TELEPATHIE _ Il progetto di Davide Ingrami sugli idoli della televisione italiana


Davide Ingrami, Telepathie, FranzoniPer Davide Ingrami il progetto delle Telepathie si situa all’altezza di uno snodo creativo, a metà strada fra i percorsi figurativo-mimetici che hanno visto l’artista impegnato nel suo primo decennio di produttività, e un’arte più cerebrale, tagliente, politica, che sta recentemente inglobando nel suo codice espressivo. I protagonisti delle Telepathie sono gli idoli della televisione italiana, dipinti su schermi di vecchi televisori recuperati dalla spazzatura.


HOLY TRASH

Se da un lato l’operazione di trashing connota semanticamente l’opera nell’area significante dei rifiuti e dell’immondizia, dall’altro l’utilizzo di vecchi televisori col tubo catodico fa sì che i protagonisti dipinti siano circondati dallo sfondo argenteo e glitterato degli schermi sul commercio prima dell’avvento del plasma. Questo argento potrebbe essere una versione leggermente meno nobile degli sfondi aurei delle icone bizantine, e in tal caso adempirebbe alla stessa funzione, quella di conferire un alone sacrale ai soggetti dei dipinti. La fama, ora come ora, ha sostituito la santità, e la televisione prende il posto della religione come oppiaceo delle masse. I mass-mediologi concordano con gli studiosi della percezione nell’affermare che l’immagine televisiva è composta da tante micro-tessere luminose, i pixel, proprio come i mosaici di Bisanzio. D’altra parte molto si può capire rispetto ad una società individuando gli idoli che decide di mitizzare, e a cui tributa quotidianamente tempo ed attenzioni.


 

NATURAL BORN KILLERS

In questo pantheon catodico abbiamo -partendo dal basso- la schiera degli assassini, con la nostra Medea nazional-popolare, gli amorevoli vicini di Erba, lo studente modello Alberto Stasi.

Davide Ingrami, Telepathie, Alberto StasiQuesta triade rappresenta il lato oscuro dell’Italia, e a livello simbolico sta a significare il collasso dei rapporti basali della società, quelli dell’amore, della maternità, della convivenza civile. La famiglia, nucleo primo del corpo sociale, viene negata da ogni punto di vista. Nei suoi presupposti, cioè la giovane coppia che si forma in base alla scelta d’amore, con l’omicidio Garlasco. Nel suo fine ultimo, quello della riproduzione e della perpetuazione della specie, con l’omicidio Cogne. Nella sua sussistenza, con la strage di Erba, in cui viene annientata dagli elementi esterni più prossimi, dal vicinato.

Davide Ingrami, Telepathie, Vicini di Erba


 

ITALIAN DREAM

Sugli schermi delle Telepathie abbiamo poi gli abitatori delle Corruttopoli nazionali.

Davide Ingrami, Telepathie, MoggiIl re di Calciopoli Lucky Luciano Moggi, accusato di truffa in ambito sportivo e associazione a delinquere. La regina di Vallettopoli, Elisabetta Gregoraci, intercettata telefonicamente in un giro di raccomandazioni nella televisione di Stato in cambio di favori sessuali. Il suo amante Briatore, ex geometra, ex gestore di ristoranti, ed ex piazzista di polizze assicurative, poi direttore generale dei team di Formula Uno Benetton, ed infine bricconcello in fuga alle Isole Vergini in attesa dell’amnistia. Con la Gregoraci e Briatore c’è pure il grande lecchino nazionale, Emilio Fede, direttore di uno dei sei telegiornali più importanti del paese.

Davide Ingrami, Telepathie,Gregoraci, Briatore, Fede Questi personaggi, che lo si voglia o no, rappresentano il Sogno Italiano, quello di arrivare a tutti i costi. I mezzi sono tutti giustificabili, se il fine è raggiungere i vertici dei settori dell’entertaiment, giornalistico, sportivo, o di matrice porno-soft (quello delle veline e delle ninfette varie del voyeurismo televisivo).

Non solo giustificabile, ma anche giustificato a furor di popolo.


 

PIFFERAI MAGICI

Costanzo e la De Filippi rappresentano il controllo dell’opinione tramite la dotazione di modelli di comportamento, e il patrocinio dell’ansia di apparire a tutti i costi.

In mezzo alle loro schiere di invitati, tuttologi, fenomeni, ragazzi della porta accanto, freaks vari, la loro parola è legge, e anche per lo spettatore, volente o nolente, distingue il bene dal male.

Davide Ingrami, Telepathie, Costanzo e De Filippi


 

LA MARONNA

In una pala dedicata solo a lei, non ascrivibile a nessuna categoria, abbiamo la Raffa nazionale. Nella sua posa statuaria, brilla di una luce incongrua, quella degli spazi siderali dove per mostrare l’ombelico ci voleva un gran fegato e in cui il talento contava più del fisico. Attrice, cantante, showgirl a 360 gradi, amatissima in Italia e all’estero anche come icona queer.


 

POLITICAMENTE (S)CORRETTO

Una serie di televisioni sono dedicate ai politici, scelti in base all’indice di disonore e vergogna che hanno procurato al paese, che sembra andare a braccetto con l’indice di visibilità, sia a destra che a sinistra.

Calderoli, fiero propugnatore dell’intolleranza religiosa, che – evidentemente ansioso di poter imbracciare il fucile – sfoggia maglie contro Maometto in tempi di tensioni internazionali e guerra al terrorismo.

Davide Ingrami, Telepathie, CalderoliMastella, il nostro ex Ministro della Giustizia corrotto e amico dei mafiosi.

Davide Ingrami, Telepathie, Mastella e Prodi

E infine l’erma bifronte Silvio-Walter, che si auto-stringe la mano, riecheggiando un lavoro del collettivo di Milano Whystyle, in cui nella medesima posa erano colti Prodi e Berlusconi, con come sfondo una tappezzeria di simboli massonici.


 

ANTICHRIST SUPERSTAR

Al vertice della piramide c’è Benedetto XVI. Papa Ratzinger che, con la sua aria grifagna così poco fotogenica, tuona contro gli omosessuali e contro tutti gli eterodossi, ma mai contro il gregge che affiora dagli schermi delle Telepathie, quello dei politici corrotti, dei razzisti, degli arrivisti, delle puttane di Stato, degli assassini. E che (non dimentichiamolo) prima di diventare papa era stato inviato dal Vaticano a Boston, per insabbiare lo scandalo dei preti pedofili.

Le Telepathie sono quindi sintomi di una malattia percettiva e psichica, come indica il suffisso finale. Il suffisso delle manie e delle patologie che, per quanto dotato del suffisso greco della lontananza, raggiunge tutti tramite il totem-tv, fisso in ogni casa. L’unico rimedio al male è congelare lo sfarfallio ipnotico delle immagini, e vedere per la prima volta che cosa stiamo guardando. In quest’operazione Davide Ingrami mantiene un distacco deittico, limitandosi ad indicare, raggruppare, e categorizzare le apparizioni mediatiche che ci circondano quotidianamente.

E a ribadire la funzione fondamentale dell’arte contemporanea, che la differenzia dalla pubblicità e dalla televisione generalista, ovvero quella di farci riflettere su ciò che rappresenta.


 

 

 

 

 

 

 

 

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