CREATURE SIMILI [Parte II-A] ___Poetica dei primi dark degli anni Ottanta: le pubblicazioni autoprodotte


immagine da amen numero 6Se molti sono a conoscenza delle punkzine e sanno che sono esistite T.V.O.R, Punkaminazione o Sniffin’ Glue, lo scenario delle darkzine è invece perlopiù sconosciuto, ed anche per questo motivo molto interessante. Le darkzine evidenziano forse più di ogni altro fenomeno l’autonomia concettuale di interessi e polarizzazioni di gusto della nuova subcultura rispetto al punk. Se le punkzine trattano per la maggior parte di musica punk / hardcore e politica antagonista, le darkzine coprono un nuovo, inedito, specifico orizzonte musicale, occupandosi spesso dell’avanguardia coeva dell’industrial e del death ambient ed orientandosi spesso anche sull’arte, la letteratura, l’antropologia e la sociologia.mauthausen orchestra

Nella Milano a cavallo fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, tutto quello che è autoproduzione editoriale transita obbligatoriamente per la libreria indipendente Calusca di Primo Moroni. libreria calusca snapshot da youtubeWikipedia descrive Moroni come un figlio di ex-contadini immigrati dalla Toscana, divenuti gestori di una friggitoria a Milano. Nel corso della sua vita, Moroni ha fatto mille cose diverse, tutte in maniera eccellente. È stato ballerino, chef de range blasonato, venditore bravissimo presso le grandi case editrici, investigatore privato, organizzatore di eventi e fuoriuscito dal partito comunista. primo moroniPrimo Moroni fonda infine la Calusca che diventa punto d’incontro “dei non organizzati, dei cani sciolti, di quest’area indefinibile che va dai bordighisti, ai protosituazionisti, ai consiliari, agli internazionalisti, agli anarchici, agli anarco-comunisti, ai comunisti libertari”. La libreria Calusca ha una prima sede storica in Porta Ticinese, poi trasloca in piazza Sant’Eustorgio, e infine si trasferisce presso il Centro Sociale Cox 18 di via Conchetta. Una sezione della libreria è dedicata a tutto il materiale autoprodotto punk e postpunk.cox18_header via aka.blogsport

Angela Valcavi, Creatura simile dell’Helter Skelter, racconta:“Chiunque stampasse, fotocopiasse o ciclostilasse qualcosa lo portava a Primo, alla libreria Calusca, dove puntualmente arrivavano i questurini a sequestrare tutto il materiale. In Questura ci deve essere un archivio invidiabile. Circolava davvero tanta roba e Primo aveva creato uno spazio interno alla libreria gestito da Gomma, Marco Philopat e Joykix.”primo moroni alla calusca

Storicizzando il fenomeno delle autoproduzioni editoriali dark, la Valcavi racconta come è emerso in Italia il fenomeno delle fanzine: “Se in Inghilterra, le pulsioni sociali giovanili erano sfociate nel punk, in Italia si erano inizialmente espresse nel Movimento del ’77 e nella loro area più creativa detta degli Indiani Metropolitani. Da quel periodo erano scaturiti fogli straordinari, come “Viola” e “Wow”. (…) L’importante era scrivere, comunicare e far circolare le idee.”

Nei primi anni Ottanta, Angela Valcavi parte con un primo esperimento, FAME, “un mix tra una fanzina punk e un giornaletto di controinformazione post 77, un ibrido politik dada punk.” FAME viene creata da Angela assieme ai suoi amici Atomo e Vincillo, che come lei abitano nel quartiere Baggio. La Valcavi racconta che è stata “un’esperienza indimenticabile di amicizia, sbronze di frizzantino e grande divertimento. (…) Per la copertina avevamo deciso di fotografarci intenti a scalare un muro con una scritta enorme: Fame. Fame perché avevamo fame di tutto, ma anche perché era uscito da poco il film americano Fame, Saranno Famosi, e Atomo continuava a ripetere: “Eccheccazzo, voglio diventare famoso anch’io!” La scritta per la copertina l’abbiamo tracciata a pennarello su un muro di fianco al supermercato a Baggio e la gente si domandava perché ci fosse quell’enorme “Fame” fuori dal supermercato.fame-alan-parker3

Il panorama delle darkzine che emerge nel saggio Creature Simili di Tosoni e Zuccalà coinvolge molti protagonisti della prima scena goth italiana. Joykix, altra Creatura simile, crea da solo un numero di Hydra Mentale, occupandosi sia di contenuti che di grafiche. Di questa fanza tutto ciò che siamo riusciti a conoscere sono due elementi: il nome della testata, hydra come il mostro policefalo del mondo classico, che ad ogni atto di violenza risponde rigenerandosi, e la copertina, una veduta industriale monocroma nello stile di Manchester, decentrata rispetto alla cornice, ripetuta con condizioni di tempo diverse, nebbia e cielo plumbeo. Pochi anni dopo, Joykix sarà un membro della redazione della rivista cyberpunk Decoder, di cui abbiamo parlato nella prima parte di questo articolo.hydra-mentale-di-joykix-1984

Donatella Bartolomei, quando ha quindici anni (un anno dopo la foto sottostante, in cui è ritratta assieme alla cagnolina Venus), dà vita alla fanzine Settimo Senso, che esce fra il 1987 ed il 1991. Le tematiche trattate sono musica dark e new wave, poesia, letteratura, resoconti di esperienze personali. Questa darkzine viene creata collettivamente, da Donatella Bartolomei e dai suoi lettori, che le mandano vari articoli. “Il nome stava a simboleggiare una sorta di sentire comune fra chi viveva sulla propria pelle e nel proprio cuore una certa filosofia di vita.”, ha dichiarato la Bartolomei. Settimo Senso viene fotocopiata dal cartolaio di fianco a casa e distribuita tramite una fitta rete di amici di penna. donatella bartolomei a 14 anni e la cagnolina venus nel 1986Negli anni Ottanta è una pratica diffusa avere degli amici di penna, che magari non si è mai visto di persona, reperiti tramite annunci in apposite rubriche di riviste e giornali. Spesso, in questo modo, all’epoca nascono amicizie ed amori, oppure ci si scrive le lettere con il proprio idolo. Douglas Pearce magari, che ti manda la cartolina con gli auguri di Natale, come riferisce Andrea su Creature Simili.douglas pierce death in june

Roxie, un’altra protagonista della prima scena dark italiana, ha dichiarato: “L’idea alla base del mondo dell’autoproduzione era: compriamo e consumiamo solo le cose che noi stessi produciamo. Anch’io ho fatto una fanzine autoprodotta, “Mentalità Compresse”, con il gruppo che gravitava intorno al collettivo libertario di Novarte Milanese. (…) Tu disegnavi, scrivevi, fotocopiavi, e paradossalmente potevi poi stampare on demand, come avviene oggi con l’editoria digitale.  Per la diffusione, si potevano lasciare le fanzine al Virus, all’Helter Skelter, o in altre situazioni alternative dove c’erano i banchetti delle autoproduzioni. Oppure venderle tramite i contatti personali, per lettera o per telefono. Si era creata una rete pazzesca.”1923, “The Delegates” - Mildred Anne Butler (1858-1941)

Mentalità compresse, secondo la descrizione trovata su Sonic Reducer, è una un’a4 di 52 pagine, con articoli sui Peggio Punx, una poesia contro l’eroina, un articolo informativo sull’AIDS che all’epoca imperversava. Le grafiche presentano un bianco e nero molto contrastato ed alcuni pezzi scritti a mano, assieme a dei collage contro le istituzioni politiche e religiose e contro il nucleare.peggiopunx_30anni_2cdvm5

VM è un’altra darkzine rilevante, pubblicata fin dal 1984 e dedicata alla scena new wave italiana. Ne escono cinque numeri, tutti con cassetta allegata. I gruppi trattati vanno dai Weimar Gesang, ai Janitor of Lunacy, agli Underground Life, fino agli Intolerance.

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AMEN

amen-this-is-religgionSicuramente, la darkzine più importante, il punto di riferimento per tutti è Amen, di Angela Valcavi. Amen viene realizzata assieme ad un team che proviene dalle esperienze più diverse: oltre alla Valcavi, che viene dalle occupazioni e dal movimento ’77, ci sono Roberto e Luca di Democrazia Proletaria e Stefania della Fgci. Il suo sottotitolo è This is Religgion, un’ironica messa alla berlina dell’ignoranza di molti baciapile ed integralisti religiosi vari, “mutuando la doppia dal lessico di periferia che ammiccava allo slang strascicato americano.”

Amen è un vero e proprio progetto editoriale. È molto curato nelle grafiche, di un bianco e nero carnale con immagini di Beardsley e di Doré, ma soprattutto per quello che riguarda i contenuti. Ne escono otto numeri fra il 1983 e il 1988, ognuno di sedici pagine.  Amen funziona un po’ come un blog, non ha una periodicità precisa di uscita. Ogni numero esce quando è pronto e quando ci sono i soldi per realizzarlo, perché negli anni Ottanta non si poteva prescindere dal lusso feticista della carta. Angela Valcavi ha detto: “Stampavamo in tipografia, da quelli della Quarta Internazionale che poi ci fornirono anche un direttore responsabile e l’autorizzazione per l’uscita come allegato; avevamo un progetto grafico, un menabò, e impazzivamo tra riduzione e ingrandimenti dei caratteri con una portentosa macchina da scrivere elettronica gentilmente comprata da Roberto.”amen 6

I canali di distribuzione sono la solita libreria Calusca, i banchetti ai concerti, al Virus, all’Helter Skelter e vari negozi di dischi, come Tape Art, Supporti Fonografici, Ice Age, Mariposa e Zabriskie Point.via sordide sentimentale

Una matrice molto forte di Amen è un profondo anticlericalismo, che va di pari passo con una ricerca erudita sui culti estremi e sulle linee di pensiero eretiche. Sulla copertina del primo numero di Amen, uscito nel 1983, c’è una figura incappucciata, con tre crocifissi rovesciati dietro di lei. A proposito di questo immaginario, Angela Valcavi ha detto: “Nel paese del Vaticano, dove la chiesa ha un’ingerenza enorme anche nella politica, portare un crocifisso capovolto doveva avere un significato più anticlericale che satanista. Nel 1983 il cattolicesimo era ancora religione di stato; la presenza del Vaticano condiziona da sempre il nostro paese. Nell’82 era esploso il caso del Banco Ambrosiano; l’arcivescovo Paul Marcinkus, presidente della Banca del Vaticano era stato incriminato ma grazie ai Patti Lateranensi era riuscito a mettersi al sicuro nell’arcidiocesi di Chicago, mentre il banchiere Roberto Calvi era stato trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra. In questo contesto nasce Amen. (…) La settimana dopo l’uscita del numero d’esordio, Primo Moroni ci mise al corrente: “Ragazzi, sono venuti i questurini hanno preso Amen e hanno detto che dentro ci sarebbe il vilipendio della religione di stato! Esisteva ancora quel reato in quanto il concordato tra stato e chiesa sarebbe stato rivisto solo l’anno seguente, nel 1984, e lo Stato italiano sarebbe diventato laico!il-primo-numero-di-amen

Nel VI numero c’è un editoriale al fulmicotone che risponde alle accuse di esoterismo: “dovrebbe essere chiaro il nostro antagonismo al potere, alla religione e a tutte le forme di sottomissione … Non ha alcun senso costruire nuove chiese dopo averne abbattute altre.amen 6 psychic tv

Amen tratta di musica, con gruppi come Virgin Prunes o Obscurity Age.  Angela Valcavi ha dichiarato che: “In quella fase di lavoro sono nate anche corrispondenze intense: ho tenuto molto a quella con John Balance dei Coil. Per i Coil impazzivamo letteralmente: volevamo fare un’intervista sul rapporto tra Coil, Psychic Tv e il Tempio della Gioventù Psichica, il sodalizio artistico fondato nell’81 da questi gruppi. Ci sembrava, da quello che leggevamo in giro, che il Tempio avesse preso derive strane nel giro di pochissimo tempo. Pareva che Genesis P-Orridge, allora cantante degli Psychic Tv, fosse diventato un vero santone.” Genesis P-Orridge & Cosey Fanni Tutti

Simone Tosoni ed Emanuela Zuccalà sostengono che Amenanticipa quel versante colto e politicizzato del dark che diventerà il marchio di fabbrica delle Creature simili.” Andando avanti con la pubblicazione, i numeri iniziano a strutturarsi attorno a vari temi: un numero viene dedicato alle sessualità divergenti, con allegato un opuscolo informativo sull’AIDS, un altro dedicato alla legge 180 e alla psichiatria. dementia precox

Ma i dati secondo noi più impressionanti di Amen riguardano le tirature. Il primo numero viene stampato in 1500 copie, tutte esaurite nel giro di tre mesi, con una ristampa di 500 copie. Del secondo numero, escono mille copie più una ristampa. I successivi numeri vengono tirati direttamente in 1500 e 2000 copie.


ANALISI DEL IV NUMERO DI AMENamen 4

Il numero quattro di Amen parla quindi di sesso. La maniera in cui lo fa è esemplificata da una citazione di Borges: “Gli specchi e la copula sono abominevoli, perché moltiplicano il numero degli uomini.”

da 4 amen

Il primo corpus di riflessioni riguarda la rappresentazione del corpo nella pubblicità, gli imperativi relativi alla corporeità insiti nelle campagne pubblicitarie dei grandi marchi di moda e l’utilizzo dell’ammiccamento sessuale nell’advertising, il cui messaggio subliminale è sempre “Compra! E starai con me.” Questo per quello che riguarda il corpo femminile. La rappresentazione della virilità si collega invece al mito della forza e ha come componente implicita il predominio sessuale. Altri concetti molto attuali proposti dal IV numero di Amen sono i nuovi moralismi come il mito della coppia e la normalizzazione dell’omosessualità, per cui si viene accettati se si rientra nel cliché dell’omosessuale che svolge un lavoro creativo o che fa parte di una coppia stabile, o della lesbica che ricalca ruoli maschili in modo mimetico e non ironico, creando “una brutta copia di una società castrante già esistente, in presunta chiave liberatoria.mauthausen orchestra sonic power brutality amen 4

Un’altra parte che abbiamo amato del IV numero di Amen è il saggio sul sesso e la musica industriale, che teorizza come il sesso e la pornografia siano parte integrante di questo genere, con le performance pre-Throbbing Gristle dei COUM Transmissions e la presenza di Cosey Fanni Tutti, porno-attrice che ha fatto opere d’arte con i fotogrammi dei suoi film. cosey fanni tuttiSecondo Amen, nei componimenti disturbanti di Andrea Cernotto, Maurizio Bianchi, Mauthausen Orchestra, il sadomasochismo si pone sempre una forma di ritualità.breve saggio su musica industriale e sesso amen n 4

E poi, con un innesto cut up, improvvisamente si parla del secondo Medioevo, della Terza Guerra Mondiale delle Informazioni, in cui le culture si simuleranno una con l’altra attraverso la diffusione dei media occidentali. “Tuttavia, in ogni epoca, un esiguo numero di visionari tenta di sollevarsi al di sopra di ciò. Contro la proliferazione d’immagini che richiedono identificazione ed imitazione la loro strategia sarà anonima: il crepuscolo degli idoli”.By Émile Bernard, poemi baudelaire

Ma tutti sono capaci di profetizzare la Terza Guerra Mondiale, perchè “The price of existence is eternal warfare.” Quello che fa la differenza sono i consigli su come affrontarla, consigli provenienti da antichi trattati orientali sull’arte della guerra: “Non avventurarsi sul territorio dell’avversario, attirarlo sul proprio. – Prudenza: non lasciare nulla al caso. – Il Guerriero gioca tutto se stesso per ciò per cui ha scelto di combattere. – Distruggere la paura mettendo in luce la sua vera utilità: nessuna. – Imparare a sciogliere la tensione. – Non avere abitudini, improvvisare ed assumere vari ruoli. – Agire con umiltà (non considerarsi più importanti di qualsiasi altra cosa. – Essere sempre vigilanti allo scopo di cogliere i momenti favorevoli della vita. – Non presentarsi mai di fronte. Non prendere di petto la situazione: saper aspettare. – Essere imprevedibili: follia controllata. – Disciplina dell’umorismo. – Disciplina del mimetismo.”Giuseppe Maria Mitelli, Death as a skeleton attacks with his scythe a man in bed who blows at him, 1706

La qualità dei contenuti di Amen è davvero competitiva per raffinatezza, acume, attualità, scelta e giustapposizione dei temi trattati. Pensiamo che sarebbe bello poter trovare al giorno d’oggi delle pubblicazioni analoghe.amen 4

Angela Valcavi racconta così l’epilogo della fanzine: “Dopo l’uscita del massacrante lavoro sulla legge 180 qualcosa però si era rotto, le strade si erano diversificate e, per quello che mi riguardava, consideravo chiusa la mia esperienza. Vedevo altri obiettivi, e concentrai le mie energie in un progetto artistico e sociale di respiro internazionale, che si concretizzò tra il 1989 e il 1991 con i due numeri di Informe, una rivista di arte e rivolta. Ma questa è un’altra storia”.


LE DARKZINE NEI PRIMI ANNI NOVANTA

fanzine-sick-tortura-psichica-marco-corbelli-genesis-p-orridgeA cavallo fra gli anni Ottanta e gli anni Novanta Emanuela Zini pubblica Batty’s Tears, una fanza dedicata alla musica industrial. L’autrice riesce a seguire capillarmente questa scena anche perché il suo fidanzato ha un’etichetta di distribuzione, per cui riesce ad ascoltare molti cd gratuitamente. Batty’s Tears  viene distribuita nei negozi di dischi specializzati, come Supporti Fonografici. Costa cinquemila lire e non ha una tiratura standard, viene stampata su richiesta.

Quando la rivista ha iniziato ad essere conosciuta, mi arrivavano i cd da recensire, ed erano bellissimi perché allora la scena industriale faceva dei cofanetti meravigliosi. Le interviste le facevo a chi volevo io: ai Voices of Eye, che a me piacevano tanto, o agli Sleep Chamber. C’era Musica Maxima Magnetica che li produceva, e io di questa etichetta recensivo sempre tutto. Però queste cose, quando le fai, non hanno niente di mitico, anzi: comportano gran rotture di coglioni, tipo passare ore in posta. Ma alla fine ero conosciuta grazie a Batty’s Tears.”batty's-tears-di-emanuela-zini

Con gli anni Novanta all’interno del panorama delle darkzine si struttura un altro filone che sviluppa tematiche più estreme, fortemente legate alla scena power electronics e death ambient. fanzine-healter-skelter-psychokillers-mira-hindleyRicordiamo la produzione di Marco Rotula (pseudonimo di Marco Corbelli prima di Atrax Morgue) con i suoi esperimenti fotocopiati in A5. Questi opuscoli si intitolano Pleasure Agony – Raccolta di foto, immagini e disegni riguardanti l’insolito e il non-usuale, Sick – Tortura Psichica, Murders – Viaggio nel mondo nero e cruento del crimine e dei serial Killer. fanzine-sick-things-marco-corbelli-9Sono dei mono-numeri tematici sulle ossessioni personali dell’autore, riversate su carta prima che su supporti fonografici: morte, pornografia, omicidio, misantropia, anti-umanesimo, necroscopia e necrofilia. Ma anche Bataille, I Canti di Maldoror, Kenneth Anger, Alejandro Jodorowsky, dosi massicce di Coil, Current 93, Psychic Tv, Death in June, a cui viene dedicato un numero monografico in cui Marco Corbelli e Massimo Mantovani intervistano Douglas Pearce dopo il concerto a Modena del 1991. fanzine-sick-things-marco-corbelli,-death-in-juneLe fanzine di Corbelli hanno una veste grafica di pulizia e classe estrema. Anticipano di trent’anni il revival estetico delle incisioni anatomiche e quel generale orientamento di gusto tanatologico riscontrabile su molti profili Tumblr odierni e su numerose webzine.fanzine-sick-things-marco-corbelli

Un’altra pubblicazione di questo genere è Healter Skelter, curata da Alessandro Papa, che esce dal 1991 al 1997 e tratta anche di serial killer e magia. I numeri sono monografici. “Gli argomenti erano: n.1 Charles Manson; n. 2 Il cinema visionario; n. 3 Serial Killers; n. 4 Lo spettacolo della Morte; n. 5 Il cinema psychotronico; n. 6 La Manson Family; n. 7 Mondo Xtremo (Interviste a vari personaggi “borderline”).” Dopo Healter Skelter, Alessandro Papa andrà ad aprire la galleria di oddities e meraviglie Mondo Bizzarro, prima a Bologna e successivamente a Roma.healter skelter


_Per renderne più piacevole la lettura, abbiamo deciso di spezzare la seconda parte del pezzo in due. Nella prossima puntata indagheremo con precisione feticista il codice vestimentario goth, con una carrellata sulle icone dark più influenti (ed androgine). Stay Tuned!_virgin prunes

Grazie ad Angela Valcavi, Donatella Bartolomei, Alessandro Papa, Simone Tosoni, Sergio di Meda e Joykix, per le info integrative e le immagini. A Pablo per il tiff. A Ilmo per le reliquie.sick-things-fanzine-marco-corbelli


Bibliografia

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Simone Tosoni, Emanuela Zuccalà, Creature Simili. Il dark a Milano negli anni Ottanta. Agenzia X, 2013.

Marco Philopat, Costretti a sanguinare. Shake Edizioni. 1997

AA.VV, RUMORI SACRI. Le vie esoteriche e mortifere di quattro protagonisti della musica post-industriale italiana. Kali Yuga Edition, 2011.

Amen, numeri 4 e 6.

MURDERS, Slaughter productions, 1993.

Sick. Tortura Psichica, 999 MAD PRODUCTION, Marco Rotula – art studio

Healter Skelter, numero 3, Slaughter Productions

Sick Things, numero e anno non indicati.

 

Su Decoder

https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=mY2JfGTbZOU

Sul Virus

https://www.youtube.com/watch?v=_wWI1irCgOc

http://www.ecn.org/leoncavallo/storic/helt.htm

su Henry Rollins all’Helter Skelter

http://www.gomma.tv/photoz/henry-rollins-live-at-helter-skelter-1987/index.html

sui flyer punk in Italia negli anni Ottanta (e non solo)

http://www.punk4free.org/

numeri in pdf di decoder

http://glianni70.it/portfolio/collezione-decoder/

sonic reducer

http://www.sonicreducer.it/arch_detail/1986/202945/v-a/mentalita-compresse-0/

sulla fanzine VM

www.sullamaca.it

From Omnia Andreae Alciati V.C. Emblemata, 1577.

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