Kainowska è un oggetto anomalo, difficilmente classificabile, con poli di interesse fluttuanti. Le categorie in cui sono suddivisi gli articoli di Kainowska non sono esclusive, quindi potrete trovare lo stesso articolo catalogato più volte in categorie diverse. Ma questa è la natura del rizoma, che si compone di articolazioni, intersezioni e collegamenti plurimi. Se preferite non imbattervi in articoli che si ripetono sotto diverse categorie vi consigliamo di esplorare il sito restando nella home. Alcune categorie sono più vuote rispetto ad altre. Alcune saranno sicuramente riempite in futuro, altre invece rimarranno così come sono. Altre potranno scomparire, per fare posto a qualcosa di nuovo. Anche il sito stesso, da un giorno all’altro, potrebbe scomparire. Oltre ad un intento classificatorio, le nostre categorie servono per illustrare quali sono i nostri punti focali di interesse, che cosa ci piace, di che cosa ci siamo occupati e a cosa vogliamo rivolgere la nostra attenzione.
Kainowska verte principalmente sull’analisi dei simboli, intendendo per simboli oggetti visivi dai significati obliqui, misteriosi, densissimi, disposti a nebula, virtualmente inesauribili, intuitivi, eccedenti, prelogici, dotati di una loro precisa sintassi. L’attività simbolica è un’attività cognitiva, che nasce dai limiti di quella basata su principi logici. Va ad articolare un linguaggio di natura divina, che unisce il mondo, l’artefice e lo spettatore dentro all’oggetto dell’indagine.Sotto la categoria Visions ci sono articoli che trattano di arte, per dare forma all’ammirazione per ciò che colpisce i nostri occhi.
Tod è la sezione dedicata alla morte, perché la morte è forse il più grande tabù della nostra società, un interdetto di cui noi invece vogliamo parlare, che vogliamo, per quanto possibile, conoscere.
Subculture, per vedere i tentativi che sono stati fatti per creare mondi non allineati, e il moto parabolico che questi mondi hanno avuto.
Diva [Idoli, Icone ed Iconoclastie] è l’indagine sul nostro personale sistema di santi, per vedere come si sono manifestate nel mondo le nostre icone in carne ed ossa preferite. Per capire l’essenza archetipa della beautiful people, ma anche la loro natura umana troppo umana, che prevede lo splendore e il buio, l’ascesa e la caduta.
Pop Surrealism & Lowbrow Art dovrebbe rientrare logicamente sotto la categoria Visions, ma la logica non è il nostro campo, e il Surrealismo Pop è stato per molti anni uno dei nostri stili artistici preferiti, quindi vogliamo lasciargli una categoria autonoma.
Animalia [Identità ed Alterità animali], perché gli animali sono le vittime su cui si fonda la nostra civiltà, e spesso li sentiamo più simili a noi di quanto non siano gli esseri umani.
Freakshow [Estetica della difformità ed identità segrete] è relativo al nostro amore per la categoria dei mostri, degli emarginati, dei diversi, di tutti i figli di Caino alla cui famiglia noi apparteniamo.Moda [Frivolezze, estremismi e sex appeal dell’inorganico] perché la moda è imparentata con la morte, il sesso e i fenomeni estremi, e perchè il sistema dei segni e delle simbologie vestimentarie è qualcosa di molto sottile, subliminale e per tanto decisamente interessante da sezionare.
La categoria Katarsis [Teatro] difficilmente verrà implementata nel futuro con nuovi articoli, ma ha una sua forte autonomia rispetto al resto e contiene pezzi su alcuni eventi che sono stati cruciali per la nostra formazione.
Venus in Furs [Teoriche del sesso, palpiti e sinestesie] e Corporeità [Estetica, rappresentazione e politica del corpo] sono categorie imparentate, e c’entrano in qualche modo con uno dei complimenti più belli che ci sono stati fatti, quando una nostra collega ci disse che la nostra era “scrittura carnale”.
Unheimlich [Spaventi, ritornanti e metamorfosi del conosciuto], è dedicata ad uno dei nostri orizzonti estetici preferiti, il perturbante, quella sensazione di paura che nasce quando la polarizzazione fra i dualismi cade, quando non si capisce più se ciò che si ha davanti è vivo o morto, familiare o radicalmente sconosciuto, realtà o sogno, cosa viva o automa, lucidità o follia, io o un altro.
Rock ‘n’ Roll è sulle estetiche e le mitologie musicali che ci interessano.
Book Junkie, sui libri, perché i libri sono i nostri oggetti preferiti, e noi amiamo moltissimo gli oggetti, spesso più delle persone.
Camera Obscura, sulla fotografia, è un’altra sotto-categoria di Visioni, come anche Dr Caligari, sul cinema, che è stato il nostro oggetto di studi universitari, nonché la prima grande tematica di cui abbiamo scritto nell’età della ragione.
East Blok è dedicata alla nostra nostalgia per un tipo di Europa dell’Est che abbiamo conosciuto da bambine e che non esiste più; un modo per cercare di conoscere un universo che culturalmente ignoriamo e che, nella realtà, abbiamo definitivamente perduto.
Estremo Oriente racconta di suggestioni di mondi lontani, sete, lacche, maschere demoniache, spiriti della natura ed ombre giapponesi.
English racchiude pezzi bilingui, tradotti da noi ed editati da Rachele Cinarelli.
Kainowska non è solo questo. L’immaginario è un paesaggio mentale, con i suoi contenuti simbolici, i rituali, i feticci, le costellazioni, le forme primordiali, gli apparati di pratiche. L’immaginario è anche la prima forma del racconto. Solo apparentemente è qualcosa di immateriale. L’immaginario in realtà è reale. È quello che ci salva, che ci permette di vivere nella quotidianità senza morire di noia. A parte le suddette categorie, altri elementi strutturali forti dell’immaginario di Kainowska sono il superamento del limite, la narrazione, l’infanzia, il folklore, la demonologia, il camp, la ritualità, gli stati percettivi alterati, il desiderio, il male, i misteri, il sacrificio, la violenza e la memoria. Fra le nostre migliaia di tag, queste sono le più ricorrenti.
CRONOLOGIA [WHAT HAVE WE DONE] è un punto di vista trasversale sul rizoma, sul modo in cui esso si è formato nel corso del tempo. Dai primi periodi, più eterodiretti, fino alla completa autonomia di costruzione delle ultime fasi. Unknown Pleasures contiene pezzi pubblicati sulla fanzine cartacea autoprodotta da Cayce’s Lab, disponibile negli ultimissimi esemplari numerati. Cayce’s Lab è stata la nostra galleria indipendente in via Carteria a Modena, in cui Kainowska si è insediata fino al settembre 2014 vincendo il concorso “26+104” indetto dall’Ufficio Giovani d’Arte. Sotto questa voce trovate le iniziative curate da Cayce’s Lab. The Cure riunisce le mostre curate da L.S.T., ovvero quelle in cui si è personalmente occupata dell’ideazione del concept, della ricerca, della selezione delle opere, della redazione del pezzo critico, dell’organizzazione e dell’allestimento. Contributi Critici sono articoli che abbiamo scritto per conto di varie gallerie e privati, che sono stati pubblicati nella comunicazione e nel catalogo delle relative mostre, mostre in cui L.S.T. ha svolto le mansioni di critica d’arte, senza però esserne effettivamente la curatrice. Quindi i soggetti non sempre sono conformi al nostro gusto personale. Quotidianamente è la voce che contiene articoli pubblicati su quotidiani, in particolare la sezione cultura e spettacoli de L’Informazione (ora Prima Pagina) e il manifesto. Dimmi Che Cosa Vedi è la sezione dedicata alle ibridazioni narrativa/critica: opere d’arte che ispirano racconti che a volte ispirano altre opere d’arte. CRONOLOGIA è, come dice il nome, un viaggio nel tempo, all’indietro, sulla genealogia delle nostre pratiche settorie.
PRATICHE SETTORIE, LEGATURE E VISIONI
Il pennino terminante con una punta di bisturi che potete vedere nel banner è stato disegnato dal tattoo artist Massimo Gurnari, su un progetto di Kainowska.
Le pratiche settorie indicano la nostra vocazione analitica. Sezionare il corpo del simbolo, dividere tutto in piccoli pezzi, vedere come stanno messi in fila sul tavolaccio, capire cosa significano messi uno di fianco all’altro, che cosa ci dice il loro rebus. Quello che ci piace fare è smontare oggetti inanimati, per vedere come si lega quello che c’è dentro.Da qui le legature. Legare è una parola antica e potente, che si collega agli ambiti della magia, della poesia, della narrazione di storie, della retorica, dei rapporti fra gli esseri umani. La tessitura, l’arte di intrecciare tappeti, la magia dei nodi, sono tutte discipline di incantamento e narrazione, praticate per modificare l’esistente. Il tessuto della vita è fatto di legami che si fanno e si disfano, come nell’anatomia umana. Legare significa prendere, fare proprio, isolare ma anche unire, unire varie realtà differenti, vari ambiti lontani fra loro, fare collegamenti.
La dicitura “pratiche settorie, legature e visioni” potrebbe essere collegata in forma d’anello, in cui la fine e l’inizio risultano congiunti. Le visioni sono infatti sia il punto di partenza che il punto di arrivo di tutto il processo.
Visioni viene dalla radice indoeuropea vid, “che rileva”. E poi, via via attraverso la genesi delle lingue imparentate, il significato diventa “so”, “distinguo”, “trovo”, “custodisco”, “appaio”. E poi ancora, con la trasformazione in sostantivo, “aspetto”, “apparenza”, “immagine”, “figura”, “idea”, “idolo”, “istoria”.
La definizione di “visione” del dizionario etimologico ci piace moltissimo:
“Funzione sensoria per la quale gli occhi pongono gli uomini e gli animali in rapporto con il mondo esteriore con l’intermedio della luce; vista o apparizione di cose soprannaturali in sogno o in momento di grande astrazione di mente.”Per poter guardare bene è necessario un buon punto di osservazione. Bisogna rimanere separati da quello che si guarda, per poterlo vedere e mettere a fuoco. Ma, quando qualcosa ci piace, noi vogliamo avvicinarci il più possibile, fino alla sfocatura. Ci avviciniamo finché non subentra il disgusto. I pezzi di Kainowska sono i nostri avvicinamenti.