IO SONO DI BRAIDA ___ Il reportage fotogiornalistico di Luigi Ottani e Giulia Bondi sul quartiere più controverso di Sassuolo


Luigi Ottani, Io Sono di Braida, 2008 7Venerdì 6 giugno al Centro per le Famiglie di via Caduti sul Lavoro ha avuto luogo la presentazione del volume Io sono di Braida, realizzato a quattro mani dalla giovane giornalista Giulia Bondi e dal fotografo Luigi Ottani. Il loro lavoro, la cui fase preparatoria è durata circa un anno, è un reportage sul quartiere più controverso di Sassuolo, e si compone di luoghi e persone, immagini e racconti. Luigi Ottani, Io Sono di Braida, 2008Il luogo comune recita che Braida sia un quartiere invivibile, ma non di meno moltissime persone ci vivono, e i due autori sono venuti ad conoscerle e ad ascoltare le loro storie. Hanno attraversato i molteplici poli dell’aggregazione sociale, dal Parco Le Querce con la sua fauna di bambini e adolescenti, allo “Zen” di via San Pietro, alla “Fallujah” dello spaccio dei palazzoni di via Circonvallazione, ai campi da calcio, alla parrocchia, alla moschea, alle gallerie d’arte, ai bar delle briscole e del videopoker. Luigi Ottani, Io Sono di Braida, 2008 5 Luigi Ottani, Io Sono di Braida, 2008, 8Tramite le micro-narrazioni della gente hanno ricostruito la storia di Braida, le sue origini e la sua anima operaia, il suo essere da sempre zona di immigrazione, prima dal Meridione, e poi da oltre confine. Il ritratto del quartiere che ne scaturisce è come un prisma, fatto di movimento, colori, luci ed ombre, attraversato da conflitti e  contraddizioni, pieno di vita. Una scrittura trascinante ed impressionistica si accompagna ad immagini in bianco e nero che ricordano Henri Cartier-Bresson, il grande padre del reportage fotografico. Luigi Ottani, Io Sono di Braida, 2008 4 Luigi Ottani, Io Sono di Braida, 2008, 2Giulia Bondi e Luigi Ottani sono riusciti a realizzare un documento che esprime la complessità e la bellezza del microcosmo Braida, adottando un punto di vista interno, animato dalla curiosità, antagonista a quei pregiudizi che generano l’intolleranza, la chiusura, e la paura dell’Altro. Io sono di Braida è un affresco corale che celebra il valore della conoscenza, e ci racconta come l’alternativa allo scontro di civiltà sia costituita dal dialogo, dal confronto, e dallo scambio culturale.Luigi Ottani, Io Sono di Braida, 2008 6


Pubblicato sulla Gazzetta di Modena il 9 giugno 2008, p. 10

PS. Io sono di Braida.


 

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