LE REGINE D’INGHILTERRA _ Recensione di “Per Dio e Per l’Impero” di Stickyboy

 


 

Stickyboy machinegPer Dio e l’Impero è un libro pornografico. Nel senso etimologico del termine:  descrive e rappresenta le vicissitudini di un gruppo di prostitute londinesi. E anche, già che ci siamo, di tutto l’underworld che gravita intorno a loro. Stickyboy è lo sguardo focale della narrazione.

Stickyboy cementImmigrato italiano a Londra nei primi anni Novanta, ben presto abbandona il lavoro di lavapiatti, e si lascia andare al richiamo delle sirene. Sirene  transerotiche, che diffondono il loro richiamo tramite le cabine del telefono. Così Stickyboy entra a far parte dell’entourage delle Girls. Regine postmoderne, bellissime ed emancipate, esperte di marketing e marchetting. Le Regine delle Case Valvola hanno buttato alle ortiche il pappone, sostituendolo con la soave figura dello stickyboy. Messaggero alato della metropoli, egli si immette nel flusso di informazioni delle principali arterie stradali, lasciando i messaggi pubblicitari delle Regine affissi nelle cabine telefoniche. Proprio quei flyer che non possono mancare come decorazione da frigo delle abitazioni di tutta l’Europa che si muove. Lo stickyboy passa una volta al giorno, seguito dall’uomo di British Telecom addetto alla rimozione, “in un grande loop urbano dove uno nutriva l’altro”. Può venir arrestato per favoreggiamento.

Stickyboy xxxMa il nostro uomo ha una marcia in più.
Adora le puttane, le ama, fin da piccolo. Ed ha talento.
Non si accontenta di fare la parte del cyber-mezzano, ma contribuisce al design pubblicitario dei messaggi, ed inizia a progettare vestiti ed accessori da lavoro. La wet suite, per le meretrici in esterno: tuta di protezione contro le intemperie, “aderente, per esaltare il corpo. Ai piedi platform con tacco rosso. Lampeggiante.” E poi busti, corsetti col colletto da prete, per riproporre la hit dell’immaginario popolare santa-puttana, e per slanciare le Regine “come il Gotico”. Bocchini a forma di freccia. Collezioni ispirate alle piante carnivore. Gioielli in osso per il Meat Trade.

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Questa è la pimp art, l’arte del protettore, che mischia il verbo pop con la carne. Le protagoniste indiscusse di questo libro sono le Regine.
Come Margaret, che odia gli uomini, ha una personale giumenta nera da spazzolare e la più grande camera di tortura del Regno Unito.  Oppure Jackie, nuda sui tacchi a spillo, con la sua parrucca platino luccicante e la sua American steak house. Mentre lei sta seduta sul trono la grassa Holly fa le pulizie. Lorna, nera, leggera e prosperosa, detta Iceland per la freddezza, la casa completamente bianca, e per l’abilità a creare il vuoto assoluto nella sua testa durante il lavoro. Ma non quello di stenografa al tribunale. Simone, “nata erotica” ed esperta di scienza. Eva, con i suoi abiti da sera con lo strascico e la coda da cavallo. La diligente apprendista Vanessa. Ibena, fumatrice di ganja, con tutti i denti d’oro. L’apripista Amanda. La pericolosissima Pandora.

Stickyboy erogoodE i loro clienti? Avvocati che fanno le pulizie e mangiano in scodelle per cani, nani venuti al mondo per essere puniti, impegnativi coprofaghi.

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Fra i comprimari ricordiamo il gatto rosa Tractor, ingaggiato per i topi e finito in un bidone di vernice rossa mai più smacchiata, le cilene artiste del furto, Jimi il jamaicano, grande oratore e pusher, O’ Arricciu l’Irlandese, ricercato da Scotland Yard per i suoi pantaloni optical di Versace.

pink-catIl senso del titolo viene esplicitato in parte nel paragrafo OBE: è il riconoscimento ai cittadini più meritevoli, per il servizio reso al Paese. Servizio completo …  Una società senza prostitute è impensabile, esiste solo nelle utopie femministe radicali, che non riescono a piacerci fino in fondo. Ma, più sottilmente,  Per Dio e l’Impero racconta delle connessioni fra sesso, potere e religione.

per dio e per l'imperoUno stile musicale e brillante, come poesia in prosa. Veloce, erotico, divertentissimo. The best of : i capitoli Il pulpito, Inclusive, I Fori Imperiali, e Da lei. Insomma, speriamo davvero che la dea bendata abbia alla fine baciato Stickyboy. Con la lingua, e come preliminare. Magari facendogli aprire un’agenzia di comunicazione, con un nome folle come lui. Stickyboy carro


 

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